VILLA LITERNO – “Faccio fatica a pensare a quanto accaduto. L’aggressione ricevuta è quanto di più vigliacco abbia subito nella mia vita”: così esordisce Antonio De Stefano per commentare il triste episodio che lo ha visto vittima nel finale incandescente del big match tra Villa Literno ed Albanova, finito per cronaca col punteggio di 0-0. Un gesto di uno sconosciuto che rovina una bella giornata di sport e che ha rischiato di trasformare lo stadio “Comunale” di Villa Literno in un campo di battaglia. C’è stato un attimo in cui, infatti, il rischio che la situazione potesse degenerare era altissimo, e menomale che non sia successo nulla.
LA MICCIA. Intervistato nel post-gara con un umore misto di delusione e rabbia, l’ex trainer del Bacoli Sibilla spiega innanzitutto cos’è avvenuto in merito all’episodio che ha fatto scattare il parapiglia: “Ho avuto uno screzio verbale con Gianluca Russo, tra l’altro calciatore per cui nutro una grande stima. Si è avvicinato Antonio Insigne e stavamo chiarendo, poi siamo stati espulsi entrambi. In questo caso Insigne non c’entra niente, infatti credo sia stato mandato fuori perché paga il cognome”.
IL TRISTE RACCONTO. Dopo aver sedato il caos in mezzo al campo, l’arbitro Vincenzo Piscopo di Frattamaggiore estrae il cartellino rosso per Insigne ed allontana De Stefano che si avvia verso l’esterno del rettangolo di gioco. E’ qui che avviene il calcio della vergogna: “Esco dal campo e mi vado a posizionare nel cortile degli spogliatoi. L’addetto alla sicurezza, vestito con la tuta del Villa Literno, apre il cancelletto che conduce sugli spalti e permette ad uno sconosciuto alle sue spalle di entrare e di darmi un calcio nelle parti basse. Il gesto più vigliacco che esiste. Mi ha aggredito ed è andato via. Io volevo cercare di reggere all’urto, per non far capire l’accaduto prima di tutto a mia moglie che è in attesa del settimo mese ed ai miei tifosi, perché comunque sarebbe bastato poco per accendere la miccia. E’ assurdo che permettano ad un estraneo di entrare nel cortile degli spogliatoi. I commissari di campo hanno visto tutto, in queste ore mi stanno arrivando migliaia di telefonate da parte di tante persone per sincerarsi della mia condizione”.
LE SCUSE MANCATE. Dure le sue parole della dirigenza del Villa Literno: “Il fatto più grave è che il direttore Antonio Musto si è avvicinato e mi ha detto “Cerchiamo di non alimentare gli animi, che non è successo niente”. Lo dice a me che ho subito un’aggressione. Tutto quello accaduto dall’80’ in poi con il calcio non ha niente a che fare. E’ assurdo che nessun dirigente del Villa Literno si è venuto a scusare con il sottoscritto. Pierfrancesco Ulivi ed i calciatori si sono scusati, mentre nessuno la cosa grave tra i dirigenti si è sincerato della mia condizione”.
LA CLASSIFICA. E’ difficile parlare di calcio in questi momenti, ma il trainer, visibilmente turbato per l’accaduto, si esprime sull’esito: “Sono enormemente deluso perché una cornice di pubblico importante come questa è difficile trovarla. Si affrontavano le due squadre più forti del girone, che hanno testimoniato di meritare i posti in classifica ed hanno la seria possibilità di andare entrambe in Eccellenza. Così come prima della partita posso dire che siamo padroni del nostro destino. Rimaniamo squadra imbattuta, l’unica del girone, con 72 goal fatti. Dobbiamo continuare a stare sul pezzo, l’Eccellenza ci spetta di diritto”.
LA PARTITA. Antonio De Stefano parla del calcio giocato, di quello che è accaduto fino all’86’ con le due corazzate che hanno cercato la vittoria: “In certi momenti ho pensato, con le due occasioni di Simonetti, che potessimo vincere. Nel secondo tempo il campo è peggiorato e non agevola le nostre caratteristiche. Si sono innalzati in noi i concetti di consapevolezza e maturità che non devi perdere, così era importante portare il punto a casa. Il distacco è rimasto invariato nei confronti di un Villa Literno che annovera giocatori fortissimi, Luca Borrelli su tutti”.
SENZA PAROLE. Infine l’allenatore chiude così l’intervista: “Faccio fatica a fare un appello. In tanti anni di calcio mai è capitata una cosa del genere. Se non diamo prima noi il buon esempio, cosa possiamo insegnare ai tifosi. Certi episodi col calcio non c’entrano nulla, per cui serve stemperare gli animi. Bisogna fare attenzione, bisogna essere intelligenti. E’ fondamentale cercare di tutelare chi viene a giocare a casa tua, tenendolo al riparo da ogni evento. Non ho parole per quanto successo oggi”.