CASERTA – Certe volte il calcio regala delle storie bellissime, da raccontare una, due, cento volte. Non è mai tempo perso rammentare le gesta di chi ha continuato a credere nel sogno di diventare un calciatore, nonostante le peripezie incontrate nel corso della carriera. Ne sa qualcosa Enrico Brignola, nuovo enfant prodige del calcio italiano che è salito alle cronache di tutte le pagine sportive nazionali ed internazionali con il sigillo siglato ad appena diciotto anni contro la Sampdoria. E’ suo il volto delle speranze del Benevento che, grazie ad una super prestazione, ha sconfitto allo stadio “Vigorito” i doriani di Marco Giampaolo col punteggio di 3-2 ed ha ottenuto la seconda vittoria in Serie A, nel giorno della ricorrenza dell’Epifania.
FAR CHIAREZZA. Nei giorni scorsi tantissime persone hanno scritto sulla pagina di SportCasertano.it per evidenziare il luogo di nascita del giovane atleta, di cui si sta parlando tantissimo in queste ore. I nostri attenti lettori conoscono la rubrica “Targato CE” ed hanno giustamente segnalato la sua provenienza, ma la nostra redazione intende fare chiarezza, onde evitare di creare cattiva informazione. E’ vero che Enrico Brignola è nato all’Ospedale di Caserta, ma si tratta solo del luogo in cui è nato, perché la sua famiglia è di Telese Terme e lui ha sempre vissuto nella ridente cittadina beneventana. Quindi precisiamo che non si tratta di un’atleta casertano ed ha una storia simile ad altri calciatori professionisti, nati in provincia di Caserta ma cresciuti altrove: ne è un esempio Raffaele Bianco, centrocampista classe ‘87 ex Carpi ed ora al Perugia che è nato ad Aversa ma è di Afragola, in provincia di Napoli.
L’OPPORTUNITA’ ROMA. Esaudita la curiosità di molti lettori, non possiamo esimerci dal raccontare la storia di Brignola che nasce nella Valle Telesina ed a 13 anni si trasferisce nel settore giovanile del Benevento. Le sue grandi doti non passano inosservate agli occhi della Roma, e soprattutto del supervisore della cantera romanista Bruno Conti, che lo preleva a 15 anni. Purtroppo l’esperienza con gli Allievi Nazionali giallorossi non è fortunata e, dopo un solo anno, torna al Benevento di Ciro Vigorito, a causa del mancato riscatto da parte del club del presidente James Pallotta. Ma Enrico non si demoralizza e continua a regalare goal e prodezze con la Primavera del Benevento, tanto che Marco Baroni lo fa esordire a 17 anni in Serie B contro il Latina la passata stagione.
LA CONSACRAZIONE. Il Benevento arriva in Serie A ed inizialmente soffre l’impatto con la massima categoria italiana. Con Baroni si allena ma non viene mai preso in considerazione, giocando solo in Primavera. L’avvenimento che gli cambia la carriera è l’investitura di Roberto De Zerbi che viene scelto come nuovo allenatore a metà novembre. Da allora Brignola entra nella gerarchia dell’ex calciatore del Napoli che gli regala i primi minuti in Serie A nell’indimenticato pareggio col Milan. L’esterno offensivo dà le giuste garanzie e De Zerbi lo schiera titolare sia contro il Chievo Verona che contro la Sampdoria. Addirittura contro i blucerchiati mette a segno il primo goal in Serie A, ad appena la terza presenza, e si esibisce in un’esultanza davanti alla Curva del Benevento che dimostra tutto il suo attaccamento alla terra natia. Per il Benevento è diventato il talismano, perché tutti i sette punti racimolati sono arrivati grazie alla sua presenza in campo. Quindi guai a togliere Enrico Brignola dal campo, Benevento sei avvisato.