Dall’88 al 1990 con la Caserta sfiorando la B e facendo parte di quella squadra capace di vincere dieci partite di fila. Poi a metà anni novanta il trasferimento in Sicilia per portare la sua esperienza al Catania e tentare di vincere la C2. Gennaro Grillo è uno dei tanti doppi ex della sfida che andrà in scena sabato pomeriggio al ‘Massimino’. L’ex difensore, oggi allenatore a San Benedetto del Tronto, ricorda con piacere i suoi trascorsi.
“L’esperienza a Caserta è stata indubbiamente la più importante della mia carriera. Arrivai dopo aver vinto la C2 a Ischia e aver fatto bene in C1. Trovai un gruppo molto coeso e forte. Nell’88-’89 con Montefusco avremmo forse potuto raccogliere di più. Poi in quella estate arrivò Caramanno ma a pochi giorni dal debutto e impiegammo due mesi per capire i suoi schemi. Sarò sincero: meritavamo la promozione in B perché probabilmente giocavamo il miglior calcio di tutta la C1. Purtroppo non bastarono le dieci vittorie di fila, fu una lunga rincorsa e ci fermammo a poche giornate dalla fine. Poi tornai in D ma sinceramente la Casertana tra i dilettanti non si poteva proprio vedere. Accettai perché volevo dare una mano per farla tornare in serie C. Non ci riuscì ma sinceramente ho un rapporto molto forte con Caserta. Mi trovai molto bene anche a Catania come città, meno sotto l’aspetto sportivo perché fu una stagione travagliata. Morì il presidente Massimino, i risultati non arrivavano e venivamo spesso contestati. Ricordo però con grande piacere il calore della gente che ti faceva sentire a casa. Abitavo ad Acitrezza e fu un anno tra molti, troppi alti e bassi”. Sabato le due formazioni si affronteranno nell’ultima gara del 2017. Pronostico che pende nettamente dalla parte dei siciliani forti anche del fattore campo che spesso da quelle parti ha fatto la differenza. “Quando giochi a Catania non importa la categoria, sembra sempre che sei in serie A. C’è grandissima pressione mediatica e chi indossa quella maglia deve avere una scorza dura perché anche un pari è considerato risultato negativo e il martedì spesso ti ritrovati con 500 persone che ti contestano e ti ribadiscono il peso della maglia che indossi. I tifosi ti trasmettono sempre una grande carica e se le cose vanno bene sono un valore aggiunto inestimabile. Sarà dura, inutile dirlo però farò il tifo per la Casertana perché l’esperienza con i falchetti mi dieci molto di più e spero che riescano a fare una grande partita”. Campani che sono piuttosto distanti dalle zone alte della classifica, Grillo si è ritrovato in situazioni analoghe con squadre costruite per fare bene e poi costrette a risalire la corrente: “In questi casi un ruolo fondamentale lo può avere la società che deve far sentire la vicinanza ai calciatori e all’intera squadra. Bisogna fare gruppo, uscire tutti insieme dalle difficoltà e dai bassifondi della classifica. In ogni squadra ci sono calciatori che si esaltano e rendono meglio con la pressione, altri fanno più fatica e hanno bisogno di sentire l’ambiente vicino. Io davo di più con la pressione addosso, ma per superare questo momento società e squadra devono diventare un tutt’uno e vincere insieme”.