Si sono appena conclusi i campionati italiani Elite di boxe al PalaBrumatti di Gorizia. Per la provincia di Caserta 2 titoli tricolori e un argento e tutto dal mondo della boxe femminile. A questi si aggiungono 3 medaglie di bronzo (tutte che sanno di amaro e rimpianti). Nella 5 giorni in Friuli Venezia Giulia si sono affrontati i migliori pugili italiani (non tutti ma quasi) per la canotta di campione nazionale. I ‘casertani’ dovevano essere 13 ed invece ai nastri di partenza si presentano in 8 4 uomini e 4 donne. Partiamo dal torneo maschile. Antonio Mennillo della Pugilistica Matesina parte subito forte agli ottavi e batte il ligure Ergin Raqa (5-0), Gustavo Rossetti della Boxe Bizzarro di Marcianise esce subito ad opera di Ambrosi (contato nella seconda ripresa). Giuseppe Perugino (Fiamme Oro), poi, fa suo il derby con il giuglianese di adozione Gogiashvili nei 75 kg (verdetto unanime dei giudici di gara), mentre uno dei favoriti nei 69 kg, il marcianisano Vincenzo Arecchia (Esercito) batte ai punti Garofalo (5-0).
Nei quarti Antonio Mennillo bissa il successo contro il campione dell’Emilia Romagna De Bianchi ed accede in zona medaglia, così come Giuseppe Perugino che batte Giannandrea Mineo (Puglia), con l’avversario del pugile samprischese autore di una scorrettezza che gli costa il match, mentre a Perugino una profonda ferita al volto (dopo una testata). Niente da fare per l’ex campione olimpico giovanile Arecchia che viene battuto dal lombardo Mazzoleni. In semifinale Perugino viene estromesso per un disguido tra medico e giuria in seguito alla ferita riportata e nonostante le proteste del pugile in forza alle Fiamme Oro, la semifinale con Gerlando Tumminello non va in scena sul ring e passa in finale direttamente il siciliano. Mennillo, invece, affronta Ahmed Erylmaz, rappresentante della Toscana. Il pugile della scuderia del maestro Geppino Corbo pare in perfetto controllo del match, poi una testata all’arco sopraccigliare ne compromette la gara e la finale sfuma tra mille rimpianti. Finisce così, con due bronzi l’avventura maschile dei pugili casertani a Gorizia.
Per quanto riguarda le ragazze, invece, Terra di Lavoro si è presentata con una pattuglia di primissimo livello. Nei 54 kg Sirine Charaabi della Tifata Boxe Team Perugino di San Prisco non sente la pressione dell’esordio in Elite e batte ai punti nettamente Valentina Cannistraro (Lombardia) e nei 57 kg la marcianisana Concetta Marchese conquista la semifinale vincendo il match contro la laziale Francesca Pietroluongo (5-0). Nei 64 kg, subito ai quarti, una finale anticipata. Sul ring A del PalaBrumatti la marcianisana Francesca Martusciello dell’Excelsior Boxe batte in un match tiratissimo (3-2 il verdetto) l’irpina Carmela Donniacuo (San Felice Boxe). Direttamente in semifinale la pluricampionessa Angela Carini nei 75 kg per mancanza di sfidante, come da sorteggio. In semifinale la Charaabi viene battuta da Camilla Fadda (Liguria) con un verdetto abbastanza osteggiato dai presenti (3-2 per la ligure) e così sfuma il sogno della prima finale elite per la tunisina in attesa di cittadinanza italiana. Nei 57 kg tutto facile per Concetta Marchese che supera l’ostica calabrese Martina Mussari (5-0), mentre nei 64 kg la Martusciello vola in finale superando Martina Righi (Toscana) senza patemi. Tutto come da copione, invece, per la Carini. La tigre matesina batte Andrea Gomiero (Veneto) e approda al match per il titolo.
In finale la Marchese non combatte e lascia il titolo ad Alessia Mesiano nei 57 kg. Nei 64 kg la Martusciello batte la piemontese Laura Passatore e conquista il tricolore (5-0), così come Angela Carini che vince l’incontro con Assunta Canfora della Leone Fazio, in un altro derby campano con verdetto unanime dei giudici di gara. Da segnalare il titolo di Irma Testa (di Torre Annunziata nei 60 kg, battendo in finale Veronica Rosi – Lombardia). Le Fiamme Oro, gruppo sportivo della Polizia di Stato hanno praticamente dominato la scena femminile con 4 ori ed un argento. Per la provincia di Caserta, ricordiamo, 2 titoli, un argento e 3 bronzi. Ma il bottino sarebbe potuto essere più corposo.