CASERTA – Il tifo rossoblù ha dedicato uno striscione e diversi cori per Luca Fanesi. Il sostenitore della Sambenedettese è stato in coma per sedici giorni, dopo gli incidenti avvenuti il 5 novembre nel post gara di Vicenza, e solo ieri ha riaperto gli occhi, scongiurando il pericolo di morte. Su questa vicenda ci sono tanti misteri, infatti da più parti si vocifera che il tifoso sia stato aggredito da agenti della Polizia di Vicenza che erano scesi in strada per sedare i tafferugli tra le due tifoserie. Cronisti vicentini confermano che Fanesi avrebbe detto ai soccorritori prima di andare in coma “di essere stato manganellato dai poliziotti”. Di parere opposto il comunicato della Questura che ha reso noto che il tifoso ha subito quattro trauma cranici dopo esser scivolato. Un versione che presenta troppe incongruenze e non convince l’opinione pubblica.
STRISCIONE E CORI. Ad inizio del secondo tempo della sfida dei sedicesimi di finale di Coppa Italia, i gruppi Fedayn Bronx e The Black Sheep hanno esposto lo striscione: “Giustizia e verità per Luca Fanesi”, a cui hanno fatto seguito diversi cori applauditi da tutto il resto dello stadio. “Non mollare mai”, “Luca Fanesi” e “Luca lotta con noi” sono i cori intonati che sono stati apprezzati dai cinquanta ultras della Sambenedettese presenti al Pinto, che si sono sobbarcati la trasferta infrasettimanale pur di supportare i propri atleti. Tra le due tifoserie esiste un rapporto di stima reciproca e gli eventi di stasera lo hanno confermato, segno tangibile della mentalità ultras che a Caserta come a San Benedetto del Tronto viene onorata da tempo immemore. Fortunatamente Fanesi si è risvegliato dal coma, ora toccherà alle indagini chiarire cosa è successo. Nella speranza che la verità non venga insabbiata.