SANTA MARIA CAPUA VETERE – Un fulmine si scatena nella già tormentata attualità neroazzurra. Da diverse ore rincorre la voce che il Gladiator possa cedere il titolo al Santa Maria La Fossa, dove quindi tornerà il calcio dopo lo stop di fine agosto. E’ lo stesso presidente Salvatore Acconcia, numero uno del sodalizio nato a rivelare cosa è successo: “Mi dispiace per il Gladiator ed i suoi tifosi, ma mi stavano imbrogliando e questo io non lo permetto”.
GLI ALBORI. Il massimo dirigente parte sin dagli albori del suo ingresso per spiegare i fatti avvenuti: “Paolo De Riso e Gaetano Di Monaco mi coinvolsero nell’avventura Gladiator, nonostante io di calcio ne capisco poco. Mi dicono di mettere una parte di soldi, l’altra la mette Giuseppe Montesano e la terza parte la mette De Riso tramite sponsor. Io accettai e lui mi disse che l’avevo fatto l’uomo più felice del mondo. Andiamo avanti, metto di più di quello che devo elargire, anche perché Montesano mette poca roba, ed alla fine siamo arrivati che nessuno è venuto più a dare una mano”.
LA TRATTATIVA CON DE FELICE E SIGNORE. La situazione peggiora ed Acconcia si sfogò chiedendo un aiuto: “Così feci l’annuncio, a cui ha risposto Giacomo De Felice. Ci siamo incontrati e mi chiesero “Tu quanto vuoi mettere per restare?”. Io dissi diecimila euro e loro mi dissero che era poco, così mi misi d’accordo per quindicimila euro. Quindicimila euro li metteva Signore e diecimila De Felice, però solo da gennaio in poi. Parliamo della presidenza e, considerando tutti i sacrifici fatti quest’anno, penso che era doveroso spettasse a me, invece loro mi dicono che la deve fare Signore. Così io gli dico che ho messo tanti soldi fino ad ora, ma mi dispiace e non cedo la presidenza”.
LA RIVELAZIONE. La trattativa va avanti, ma Acconcia pone fine a tutto quando succede un episodio: “Si stava ancora discutendo quando poi sono venuto a sapere che De Riso, De Felice e Signore stavano premeditando qualcosa per scippare il titolo. Infatti già da tempo avevo pensato di cedere il titolo al Santa Maria La Fossa e chiamo il segretario Giovanni Papa. Dopo dieci minuti lo stesso segretario mi richiama e mi dice che lo avevano chiamato De Riso e De Felice, dicendogli che appena arrivava il titolo, lo doveva passare a loro. Ed in più ho saputo che hanno fatto una cena mister Casaccio, De Riso, De Felice e Signore alla mia insaputa. Ho visto questo ed ho ceduto il titolo a Santa Maria La Fossa. A Santa Maria Capua Vetere non ho visto niente, nessuno che mi ha dato una mano, mentre a Santa Maria La Fossa ci sono tre persone, che al momento non ricordo i nomi, che mi danno una mano e resto come presidente a continuare il progetto lì”.
UNICA POSSIBILITA’. Inviperito per il comportamento altrui ammette ma allo stesso tempo lascia una porta aperta ad altri sammaritani: “Loro mi stavano fregando. Non era una trattativa, io ho visto De Felice mezza volta. Se loro mi avessero chiesto di cedere il titolo e di abbandonare senza mettere più un euro, io avrei accettato. Ma nel momento in cui ho visto che hanno agito sporco, ho deciso di trasferire il titolo in una cittadina meno blasonata ma che ha uno stadio e non paghiamo. De Felice voleva stare dietro le quinte e fare solo chiacchiere. A me dispiace che il Gladiator scompare, per i giocatori che hanno dato tanto, sia il capitano Silvestro, Scippa e gli altri che hanno giocato per circa un mese senza prendere stipendio. Ora non proseguiranno gli allenamenti, si fermano oggi e sono liberi di fare la scelta, se continuare o no per questa altra giornata prima del mercato di riparazione. Resto io presidente del Santa Maria La Fossa, ma dico una cosa. Se c’è qualche sammaritano interessato cedo il titolo gratuito. Sono invitati tutti i sammaritani, tranne quelle persone come loro che hanno giocato sporco”.
L’AMMISSIONE. In conclusione Acconcia ribadisce il concetto: “Ho fatto enormi sacrifici e meritavo la presidenza almeno per un anno di visibilità. Loro invece hanno cercato tramite amici di farmi mettere altri soldi e cedere il titolo. Nel momento in cui mi sono accorto, ho messo fine a tutto. Eppure glielo stavo dando, poi dopo due tre giorni sono venuto a sapere della chiamata a Papa e mi dispiace ma state facendo i furbi con me. Fattore stadio? Problema relativo, non ha inciso tanto il campo, perché bene o male ci siamo andati a lavorare su altri campi. Lo stadio è una sciocchezza. Comunque posso dire alla fine che sono d’accordo con i tifosi perché non vengono a vedere le partite. Ora ho capito perché non vengono, perché hanno visto cose sporche intorno a calcio e mi accodo a loro. Volevo fare cose pulite ma purtroppo non è possibile”.