Quando si parla di Reggina impossibile non chiamare mister Pietro Armenise, attuale responsabile del settore giovanile amaranto nonché allenatore della Berretti. Nel ’92-’93 indossò la maglia dell’ultima Casertana in C1 e nonostante siano passati tutti questi anni i ricordi sono ancora molto nitidi.
“Fu un anno travagliato fin dal ritiro. Il presidente fece di tutto per iscrivere la squadra al campionato di C1 e riuscimmo a partire anche bene. Purtroppo però finì male con la radiazione della società dai campionati professionistici nonostante il nostro sacrificio. In piene vacanze estive fui chiamato, con altri compagni, dagli Acconcia che mi chiesero di rinunciare ad alcune spettanze economiche pur di salvare quella Casertana. Poi subentrarono altri problemi e le cose andarono come andarono. Ho comunque un ricordo molto bello di Caserta e dei suoi tifosi sempre molto calorosi e trascinatori”. Poi un aneddoto sull’annata in rossoblù: “Arrivai nell’estate del ’92 dopo un ottimo campionato col Nola dove sfiorammo addirittura la promozione in B. Fui avvicinato sul finire del campionato di serie B da Cuccaro e Grillo che mi chiesero informazioni su Varrella che divenne poi il tecnico di quella stagione. Se la Casertana fosse rimasta tra i cadetti sarebbe saltato l’arrivo di Varrella poiché non aveva il patentino per poter allenare. Sarebbe stato bello poter giocare in serie B con i falchetti. Perso lo spareggio di Ascoli arrivò l’accordo con Varrella”.
Esperienza ben diversa invece con la maglia della Reggina.
“A Reggio tre stagioni meravigliose. Arrivai da Foggia e subito andammo in B, poi sfiorammo ripetutamente la serie A in una piazza eccezionale. Diciamo che Reggio Calabria è stato il mio trampolino di lancio, mentre a Caserta, oltre ad essere stato un anno molto travagliato sotto tanti punti di vista, è stato un anno in cui ho dovuto fare scelte ben precise”.
La Reggina ha avuto fin qui un rendimento costante con sedici punti in classifica che le consentono di lottare per un posto nei playoff.
“A Reggio quest’anno c’è un allenatore molto bravo, preparato, serio, un professionista che si dedica a 360° al campo. Maurizi riesce a raccogliere i frutti di quanto seminato durante la settimana ed è bello poter vedere lavorare così un tecnico con tanta intensità e voglia di fare bene. Faccio comunque un grosso in bocca al lupo a tutti i tifosi della Casertana perché li ricordo con grande piacere a distanza di ventiquattro anni”.