Negli studi di Radiocasertanuova è andata in onda una puntata speciale dedicata a Marco Fazzi. La sua morte ha lasciato tanti ex compagni e addetti ai lavori sgomenti e il programma ‘Alè Casertana’ ha voluto ricordare il grande bomber rossoblù.
Giovanni Caropreso: “Uno delle poche persone per bene nel mondo del calcio. Una persona stupenda che mancherà a tutti. E’ veramente difficile commentare l’addio di un amico innanzitutto oltre che compagno di squadra. La notizia mi ha davvero distrutto. Arrivai a Caserta nel ’73 e lui per me è stato come un padre. Fui accolto benissimo, come se fossi sempre stato uno di loro. Lo invitai al mio primo stage di portieri e fu contentissimo. Il suo rammarico è che lui è stato messo da parte dalla Casertana. Avrebbe potuto essere l’uomo immagine del club e lui ci ha sofferto molto perché ci teneva davvero. Il segreto di quella squadra, di quel calcio anni settanta era l’unità del gruppo, ma l’unità vera perché dormivamo nei locali del Pinto e giocavamo a carte, mangiavamo insieme. C’era tantissima coesione come quando il mercoledì mattina andavamo con mister Pasinato a mangiare il panino e bere un bicchiere di vino. L’uomo e il calciatore crescevano di pari passo. Ricordi davvero eccezionali”.
Adriano Grava: “Sono stato fortunato ad averlo come amico e siamo rimasti in contatto nel corso degli anni. All’inizio del 2000 aveva pensato di poter lavorare nel settore giovanile della Casertana e voleva coinvolgermi. Fui onorato di questa cosa anche se poi non se ne fece più nulla e sarebbe stato bello poter tornare a lavorare insieme. Ho avuto la fortuna di non averlo mai marcato e poi la soddisfazione quando il Napoli voleva comprarci ma Acconcia disse di no perché aveva bisogno di noi per andare in B. Eravamo abituati ad un calcio diverso da oggi. Non ha mai fatto storie con nessuno, mai un litigio, era il primo a incoraggiare i compagni. Sempre disponibile con tutti, una persona che è valsa la pena conoscere. Avevamo un gran bel rapporto: ci conoscemmo nel ’73 e quando salì in sede per la firma lo trovai a giocare a biliardo, la mia stessa passione. Andavamo spesso a mangiare insieme a Casertavecchia facendo grande gruppo”.
Domenico Di Maio: “Calciatori come lui non esistevano. Quando agganciava la palla in aria con i piedi e ripartiva non lo prendevi più. Una forza della natura, un ragazzo serio, umile, tanta voglia di vivere e scherzare sempre. Un grande rammarico è non aver potuto lavorare con i giovani della Casertana. Con mister Grava però abbiamo cresciuto molti calciatori che oggi sono professionisti. Un rammarico che poi è lo stesso del povero Marco”.
Enzo Feola: “Ho ancora i brividi nel ricordare mister Fazzi. E’ stato il mio allenatore con gli Allievi nell’83-’84. Un allenatore eccezionale, una persona fantastica e nella mia carriera da calciatore ho sempre avuto contatti con lui. Mi veniva a trovare spesso, ci intrattenevamo a parlare di calcio come due amici ed era un’emozione unica. La sua scomparsa stamane mi ha lasciato senza parole e oggi è una giornata davvero triste”.