CASERTA – Il calcio è un fenomeno di massa che gode del potere di plasmare le menti delle persone. Bisogna acquisire consapevolezza che quell’insignificante pallone a quadrati bianconeri sia contaminato da messaggi subliminali su cui la maggior parte di tifosi, la frangia per così dire ingenua, non ha mai riflettuto o su cui non riflette perché la propria attenzione è distolta dai risultati inerenti prettamente il campo. Il calcio non è un gioco fine a sé stesso. Chi lo pensa ignora la sua importanza, facendosi sviare dal tam tam mediatico e da quella banalità di chi pensa che sia “solo una perdita di tempo”. Il calcio garantisce, a chi manovra le società, di ottenere legittimità e consenso a livello politico ed economico, attraverso strategie di marketing e comunicazione che danno risalto alle apparenze dell’arte visiva rispetto ai reali contenuti.
Aspetti legati allo sport più bello al mondo su cui Marco Bellinazzo ha focalizzato la propria attenzione nella sua terza fatica, “I veri padroni del calcio”, edita da Feltrinelli. Nell’elegante parterre del Vovo Pacomio, ubicato in via Mazzini 21 nel cuore nevralgico di Caserta, il giornalista del Sole 24 Ore ha raccontato alla platea di spettatori presenti le argomentazioni di cui tratta il libro, terzo in ordine cronologico dopo il Napoli di Maradona (2012) e Goal Economy (2015).
Nella presentazione moderata dal volto di SportItalia Veronica Riefolo e resa ancor più interessante dal flusso di pensieri condivisi con gli altri due ospiti, il responsabile della sezione Sport de Il Mattino Francesco De Luca ed il telecronista di Mediaset Premium Raffaele Auriemma, l’autore ha aperto la discussione in ogni appassionato di sport, su quale piega stia realmente prendendo il mondo del calcio. Non è più il tempo del computo degli scudetti o delle Coppe Italia, ora la partita più rilevante si gioca ai piani alti e l’evento cardine, sviscerato da Bellinazzo, è l’assegnazione dei Mondiali di Calcio del 2018 e 2022, avvenuta il 2 dicembre 2010. Lì cambia la storia (e forse non tornerà più indietro), con le super favorite Inghilterra e Stati Uniti d’America che vengono beffate all’ultimo momento dalla Russia e dal Qatar.
Mentre il mondo occidentale urla allo scandalo, c’è un incontro che non passa inosservato e che fa intuire quanto la politica abbia peso nelle scelte di assegnazione. Appena nove giorni prima della data fatidica, il 23 novembre l’allora presidente d’Oltralpe Sarkozy ospita a cena all’Eliseo il numero uno della UEFA Michel Platini ed il figlio dello sceicco Hamad bin Khalifa Al Thani, Tamim. Ovviamente i temi trattati sono sconosciuti ma non è difficile scommettere che l’argomento all’ordine del giorno sia stato il calcio e quel Mondiale del 2022 che sarebbe dovuto finire in Qatar.
Al di là del caos scatenato dagli organi di stampa internazionali in merito allo spostamento eccezionale della competizione in pieno inverno (novembre e dicembre 2022) e le relative condizioni metereologiche proibitive, si percepisce l’evidenza che il calcio stia prendendo una piega difforme rispetto al passato, tanto da assurgere al ruolo di strumento politico, adottato dalle potenze mondiali, per convincere la popolazione della Terra attraverso il cosiddetto “soft power”. E ciò spiega perché il Paris Saint Germain, club guidato dall’emiro Nasser Al Khelaifi, si sia reso protagonista dell’acquisto di Neymar per circa 222 milioni di euro. Soldi versati al calciatore che paga il Barcellona e passa al PSG, in quanto sarà lui il testimonial del Mondiale 2022.
Questo e tanto altro nel libro d’inchiesta che ha incuriosito tutti coloro presenti nel giardino lussureggiante del Vovo Pacomio, con i veri padroni del calcio che stanno diventando emiri e cinesi. Ma non si è parlato solo di questo aspetto, infatti la presentazione è stata allietata dal discorso aperto sul Napoli. Da otto anni consecutivi al vertice della Serie A, Bellinazzo ha conversato con De Luca ed Auriemma sulle prospettive future su cui deve mirare il sodalizio napoletano. La costruzione di uno stadio di proprietà, l’allestimento di un centro sportivo per il settore giovanile e la maggiore commercializzazione del brand Napoli sono garanzie verso il raggiungimento di quel ruolo di primo piano a cui il Napoli può e deve aspirare. Ovviamente è necessario capire cosa ne pensa a riguardo il presidentissimo Aurelio De Laurentiis. Nel frattempo il Napoli vola sulle ali dell’entusiasmo, con gli occhi perdutamente incantati dalla perla di Dries Mertens, ma certe domande è giusto porle, perché il futuro si costruisce ora.