Una decisione incredibile, clamorosa e al tempo stesso dolorosa. La Real Albanova rinuncia all’Eccellenza. La decisione è arrivata dopo un’attenta analisi e una serie di vertenze economiche risalenti alle vecchie gestioni. Ecco le parole della presidentessa Giuseppina Corvino: “Dopo un’attenta analisi della situazione, riteniamo opportuno che forse sia il caso di uscire da questa società, viste le nuove problematiche che sono sopraggiunte. La settimana scorsa c’è stata notificata una sentenza dalla federazione di una somma di più di 3000 euro per aver tesserato un calciatore per soli tre mesi, senza liberatoria della società di appartenenza. Ieri ce ne è stata notificata un’altra da parte di un ex allenatore di cui c’era stato garantito la risoluzione e il pagamento prima della nostra entrata. Siamo venuti anche a conoscenza di circa 27 ragazzi tesserati con le stesse problematiche dell’altro e di cui potrebbero arrivare vertenze per circa 100000 euro. Di tutto questo purtroppo non ne eravamo a conoscenza nel momento in cui siamo entrati visto che c’era stata garantita una situazione diversa, sia in senso sportivo che in senso di euforia che questa cosa avrebbe portato in un progetto più ampio. Purtroppo le cose non sono andate cosi, perché la gestione che abbiamo ereditato non è stata come quella presentata, ma bensì molto diversa, non solo sotto l’aspetto economico, a cui non abbiamo dato molta importanza (visto l’investimento fatto per salvare una società penultima in classifica) ma specialmente su quello che è stato il rapporto che abbiamo dovuto subire e i danni arrecati a questa società che ci portano nell’impossibilità di risoluzione. Problemi con l’amministrazione comunale per il campo, ragazzi tesserati e campionati fatti senza liberatorie e senza nessuna regola, di cui siamo venuti a conoscenza solo dopo, passaggio di calciatori e di situazioni strane avvenute poco prima della nostra entrata e che noi da oltre 6 mesi cerchiamo di capire e che ad oggi non siamo in grado di quantizzare. Insomma tutti spariti, nessuno è in grado di darci una spiegazione sulla realtà vera delle cose che sono successe. Ogni giorno c’è un problema, e ne escono in continuazione e non siamo in grado di definirli, non ultima, una pendenze dell’agenzia delle entrate relativamente a periodi di poco antecedenti alla nostra entrata, e che di cui ora siamo a conoscenza. Nessun problema per non è irrisolvibile purchè si metta un punto, ma purtroppo dopo l’ultima vertenza arrivata non siamo neanche in grado di quantizzare quelle che sono le situazioni pendenti o gli impegni presi da questa società di cui non sappiamo neanche chi la rappresentava legalmente, ufficiosamente o cartaceamante, insomma un caos. Quindi vertenze, ufficio delle entrate, tesseramenti e campionati giovanili effettuati senza autorizzazione, rapporto con l’amministrazione, che ha manifestato sicuramente poca euforia rispetto a quella promessa da chi ci ha coinvolti in questa situazione, cessione di calciatori a società senza conoscere l’artefice, insomma ci sarebbero tutte le condizioni per analizzare legalmente la situazione. Ci dispiace molto, ma noi ci credevamo, e abbiamo investito molto quest’anno sperando di costruire qualcosa di importante, ma chi ci ha preceduto per difendere la sua piccola visibilità ci ha messo in una condizione che non siamo neanche in grado di sapere quanto verrebbe a costarci per un campionato di eccellenza e per gli obiettivi che noi vogliamo raggiungere. Quindi a questo punto, malincuore e delusi, per averci creduto realmente, in un aiuto di natura burocratica e costruttiva che ci ha sempre contraddistinto, siamo costretti ad uscirne. Il compito che mi ha dato mio padre su questa società l’ho analizzato bene, e questa è la realtà dei fatti, e ritengo opportuno che non sia il caso di iscrivere la società al campionato, anche perché non ci sembra giusto vendere questo titolo. Se ci hanno fatto un “pacco”, non sarebbe corretto farlo ad altri. Per cui anche se ci è costato abbastanza, ne usciamo con la coscienza di averci tentato. Purtroppo nel mondo del calcio, in cui siamo da un po’ di tempo, uno dei nostri errori più grandi è stato quello di farci trasportare dalla passione senza prima analizzare le carte, cosa che non abbiamo mai chiesto dovunque siamo andati, ma purtroppo c’è gente che ne ha approfittato. Per ora pensiamo di rimanere fuori da questo ambiente che ci delude sempre di più, e se un domani mio padre riterrà di continuare l’esperienza calcistica, gli consiglierei di limitarsi allo sponsor, o di stare molto attento nel valutare preventivamente la situazione. Un ringraziamento va a Salvatore Diana e Biagio Russo e Guglielmo Accardi, e tutti i calciatori che abbiamo contattato e che ci hanno seguito a dicembre e che al più presto contatteremo per ringraziarli della loro vicinanza. Poi se un giorno le nostre si rincontreranno sarà un piacere per noi”. La sensazione, comunque, è che il progetto Corvino andrà comunque avanti in un’altra piazza. Ora però è momento di riflettere attentamente dopo essersi concesso un periodo di riposo. I sacrifici fatti in un anno non sono bastati e qualcuno evidentemente non li ha capiti.
Il presidente
dottoressa Corvino Giuseppina