In merito all’articolo pubblicato ieri sulla chiusura dello stadio del nuoto (leggi qui), il Presidente dell’Agis Carmine Pascarella ha voluto precisare alcuni concetti e rispondere ad interrogativi suscitati dalle associazioni sportive che operano all’interno della struttura di Via Laviano. “Ho incontrato nei giorni scorsi i rappresentanti degli enti e società sportive spiegando che siamo assolutamente obbligati a chiudere la piscina come indicato in una lettera dei vigili del fuoco. Abbiamo avuto due proroghe dallo scorso 12 gennaio e non avrebbe senso chiederne un’altra dal 12 luglio al 12 agosto poiché il 31 luglio le attività vengono interrotte. Questi lavori obbligatori per il ripristino di una messa in sicurezza che manca ormai dal 2011 non possono essere effettuati con persone all’interno della struttura, sul piano vasca o all’interno della stessa. E’ una imposizione dei vigili del fuoco a cui nessuno può obiettare. Vi dirò di più: è stato aperto un fascicolo dagli stessi vigili del fuoco indirizzato oltre che al sottoscritto ai Carabinieri, alla Provincia, al capo del Gabinetto e alla Procura della Repubblica. Qui non si scherza e non possiamo certo contravvenire a precise disposizioni”.
Per quanto riguarda la tempistica ammette: “Bisognerà attendere ancora qualche giorno ma possiamo dire con sicurezza che i lavori partiranno entro metà-fine settembre e si concluderanno entro sei/otto mesi. In primavera perciò riapriremo lo stadio del nuoto”.
E su questo punto cerca di tranquillizzare tutti: “Le società chiedono un piano quadriennale? Ad oggi cosa serve se non sappiamo ancora quando riapriremo? Non possiamo mettere ancora nero su bianco poiché non c’è una data precisa sulla riapertura, ma posso assicurare che non muoveremo nulla rispetto a quello che c’è adesso”.
Il Presidente Pascarella interviene anche sulle cifre che verranno investite per adeguare la piscina provinciale alle prescrizioni in vista delle Universiadi: “Indiremo una conferenza stampa per chiarire i vari aspetti ma vi anticipo che i lavori indicati dai vigili del fuoco sono a carico della Provincia di Caserta che però non è in grado di sostenere spese così elevate poiché ha un bilancio in passivo. A quel punto entrano in gioco i fondi per le Universiadi che ci consentiranno di restaurare un impianto segnato dal tempo. Ben 483 mila euro per meno di un anno di lavoro. Alle società sportive, enti e tutti coloro che lavorano all’interno dello stadio (compresa l’impresa di pulizia) diamo appuntamento alla prossima settimana e mostrerò tutte le carte che ci impongono di restare fermi per sei/otto mesi”.