Il Volturno vuole tenersi stretta la serie A2. Per farlo dovrà battere la Pallanuoto Firenze nei playout salvezza che scatteranno domenica pomeriggio. Gara uno è in programma alle 14 nella piscina di Santa Maria Capua Vetere. Giovedì 8 giugno alla «Nannini» di Firenze ed eventuale gara tre (la bella) nuovamente nell’impianto di Parco Urbano. «Vogliamo chiudere la serie in Toscana – dice il capitano Serena Masciandaro attraverso le pagine del Mattino – almeno ci proveremo. La squadra delle ultime settimane ci lascia ben sperare. Domenica scorsa abbiamo superato un avversario che aveva sì meno stimoli rispetto a noi, ma a nessuno piace perdere e rimediare figuracce. Siamo state brave e attente in ogni reparto e sarà questo lo spirito che servirà per conquistare la salvezza». Contro le fiorentine sarà anche una battaglia di nervi: «I playout sono partite a sé in cui subentrano tanti fattori. Bisognerà prestare massima attenzione soprattutto dal punto di vista mentale e in realtà ci siamo già allenate sotto questo aspetto nelle ultime partite. Sono stati fatti notevoli passi avanti rispetto al girone di andata, forse l’unico rischio è che essendo giovani possiamo essere vulnerabili sotto il profilo caratteriale. Vincerà chi sbaglia di meno perché come detto sono sfide che valgono tanto e su questo aspetto c’è la consapevolezza dei nostri mezzi. Sappiamo che le possiamo battere perché crediamo in noi stesse». Si inizia domenica in casa e saranno vietati errori. «Dobbiamo dare la nostra impronta e vincere bene in gara uno lanciando anche un segnale della nostra forza. Senza sottovalutare le nostre avversarie di cui non conosciamo le caratteristiche, ma se giochiamo al massimo delle nostre potenzialità riusciremo a farcela».
Tornata in gruppo dopo un paio di giornate, Masciandaro ha messo al servizio della squadra tutta la sua esperienza. Peccato solo di doversi giocare l’A2 negli spareggi salvezza. «Abbiamo avuto tante difficoltà e la lotteria playout l’avevo messa in preventivo. Con una squadra così giovane senza avere esperienza diretta in un campionato difficile come la serie A2 il rischio c’era e si è concretizzato. Poi nel momento in cui stavamo recuperando punti è arrivato l’infortunio a Fabiola Palmiero che ci ha segnato specialmente emotivamente. Un’assenza pesante che ci ha condizionato, non lo neghiamo. Noi più esperte abbiamo fatto secondo me un buon lavoro con le più piccole e il gruppo si è cementato. Adesso siamo ancora più unite e affronteremo questi playout nella condizione mentale ideale». Fondamentale anche il calore del pubblico: «la città i tifosi, gli amici, dovranno sostenerci. Il loro sostegno può davvero fare la differenza. Crediamoci tutti insieme».