SANTA MARIA CAPUA VETERE – La nebbia caratterizza il cielo neroazzurro. Passi in avanti non ce ne sono in quella che dovrebbe essere una trattativa tra la famiglia D’Anna e gli imprenditori sammaritani ma che non lo è fondamentalmente perché non ci sono contatti tra le due parti. Il gruppo locale, infatti, è fermo sulla propria decisione e non ha intenzione di trattare con l’ingegnere Raffaele D’Anna, reo a loro detta di aver ricevuto somme esose per sostenere il club durante l’intero arco della stagione e non aver garantito la promessa di legittimità societaria degli imprenditori. La loro è una posizione d’attesa, nella speranza che la famiglia marcianisana consegni il titolo al sindaco Antonio Mirra, così come annunciato in precedenza dal dg Salvatore D’Anna. Nel gergo calcistico, però (è giusto sottolinearlo), tale non è altro che una provocazione utilizzata dai presidenti per smuovere le acque quando il clima è troppo tranquillo. Risulta difficile che ciò avvenga, ma da parte loro i sammaritani non hanno alcuna intenzione di negoziare sulla cifra di 90mila euro richiesti dall’attuale proprietà.
L’INCONTRO CON MIRRA. Se da una parte si assiste al silenzio della sponda sammaritana, dall’altra la famiglia D’Anna ha incontrato nei giorni scorsi una presunta cordata napoletana che, a quanto pare, le aveva chiesto un primo sondaggio. Fautore del meeting il direttore sportivo Antonio Governucci che si sta prodigando per non far scomparire il calcio nella città dell’Anfiteatro. Da quanto si vocifera, al primo incontro informativo ne susseguirà un altro ad inizio settimana prossima, con il paletto già fissato della continuità del progetto neroazzurro. Nel frattempo la famiglia D’Anna si è mossa in direzione del sindaco Mirra, chiedendo novità sul fronte sammaritano. Tra oggi e domani il primo cittadino dovrebbe incontrare il presidente per parlare in maniera più approfondita della situazione ed esporre eventuali soluzioni alternative. Secondo i beneinformati, all’incontro non prenderanno parte gli imprenditori sammaritani.
ALLA SPROVVISTA. La sensazione è che i D’Anna, desiderosi di mettere fine alla loro esperienza nel calcio, siano stati presi alla sprovvista dalle poche richieste pervenute. Anche perché la contrattazione con i napoletani è appena all’inizio e non si sa dove condurrà. Partendo dal presupposto che il titolo non si può muovere da Santa Maria Capua Vetere (fatta eccezione per sorprese dell’ultim’ora), non è semplice trovare gente disposta ad acquistare il team, per cui la chiamata al sindaco può essere letta anche come l’insistenza di chi, messo con l’acqua alla gola, sta valutando tutte le ipotesi possibili, prima di prendere la decisione definitiva. E tra queste vi è anche la meno accreditata di far fallire una società che in sette anni si è tolta tante soddisfazioni. Sembra una bestemmia ma in questa fase tutto si può pensare da parte di una persona, il presidente Raffaele D’Anna, che ha confidato ai suoi collaboratori di non volerne sapere più niente del calcio, deluso dalle vicende della stagione appena terminata.