INTRIGO GLADIATOR. I D’Anna prendono tempo e provano a piazzare il titolo al miglior offerente. Ma non era gratis?



Raffaele D’Anna

SANTA MARIA CAPUA VETERE – Sorprese, colpi di scena, improvvisate. Di tutto e di più sta accadendo nella trattativa di acquisizione del Gladiator. Dal 12 marzo, data esatta in cui Raffaele D’Anna ha espresso la propria volontà di cedere gratuitamente, la logica ha perso la contesa a favore dell’irrazionalità. Prima la cordata sammaritana ha provato a rilevare il titolo di Serie D ma non v’è riuscita per le esose richieste della famiglia marcianisana (lo ribadiamo, richiesta finale della tribuna prefabbricata fatta nei tempi e nei modi sbagliati) e per demeriti propri. Ora Pasquale Corvino, che è pronto ad acquisire il team neroazzurro con 204mila euro sul piatto, deve fare i conti con il tentennamento dell’attuale proprietà che sta aspettando la replica dei sammaritani.

LA GENEROSITA’. Purtroppo, di fronte a questa “generosità” storciamo il naso, perché ci sembra strano che l’ingegnere voglia dare una nuova chance al gruppo di imprenditori della città dell’Anfiteatro. Se il presidente avesse avuto a cuore i sammaritani, di certo avrebbe trovato l’accordo lo scorso 25 aprile, il giorno fatidico in cui, invece, dal cilindro uscì, come per magia, non il coniglio bensì la richiesta di altri 31mila per una delle due tribune prefabbricate. Ed anzi, a tale richiesta, l’intermediario Michele Mele aggiunse di aver scovato il famoso contenzioso di 21mila euro che i D’Anna ritengono di poter risolvere da sé. Una pendenza che i sammaritani sono convinti ricada sulla loro responsabilità, nel caso di acquisto della società.



GIOCO AL RIALZO. Informandosi di quello che è avvenuto ieri, l’opinione che più di tutte sta circolando in città è questa: i D’Anna stanno aspettando l’offerta migliore. Nel senso che la famiglia marcianisana sta cercando di vendere il titolo di Serie D del Gladiator al costo più alto. Considerando tutte le spese sottoscritte, la cordata sammaritana era arrivata a 100mila euro, per poi tirare i remi in barca, più per orgoglio che per altro, quando il colpo di scena del 25 aprile (citato prima) ha fatto salire la spesa totale a 150mila euro. Ieri, addirittura, Pasquale Corvino è arrivato a 204mila euro, ma l’ennesima fumata grigia da parte dei D’Anna in attesa dei sammaritani. Furbizia e voglia di guadagnarci che sono lecite ma non in questa trattativa, perché, badate bene, tutti questi avvenimenti contrastano con la dichiarazione del presidente D’Anna: “Sono stufo del mondo del calcio, vendo il titolo gratuitamente a chi è interessato, senza nulla in cambio”.

DOMANDE LECITE. Quindi una domanda sorge spontanea ed anche un ragionamento consequenziale. Ma i D’Anna hanno veramente intenzione di cedere il titolo o è solo una provocazione fatta dal presidente Raffaele D’Anna, in seguito al comunicato di Gaetano Signore che gli ha spiattellato in faccia la mail di 200mila e 160mila euro da versare sul conto della famiglia D’Anna e non al Gladiator? E per di più, l’intromissione di Pasquale Corvino, che ha sempre sottolineato di essere amico di Raffaele D’Anna, non può essere letta come un’azione di disturbo per far lievitare il costo del titolo ai sammaritani? Perché, ovviamente, quando c’è un altro acquirente, parte l’asta e la promessa del “titolo in vendita gratuito” viene meno. Come in questo caso ma una cosa va detta. Se ai D’Anna interessa per generosità cedere il titolo ai sammaritani, allora lo deve cedere gratuitamente. Per generosità, appunto.


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