SANTA MARIA CAPUA VETERE – Non si cela la delusione di Salvatore Bruno D’Anna per l’epilogo negativo della trattativa di cessione del titolo del Gladiator. A diverse ore di distanza dal meeting con Luisa Colandrea che gli ha riferito che la cordata sammaritana si è tirata indietro, non avendo la disponibilità economica per rilevare il sodalizio dopo il dietrofront di Gaetano Signore, il direttore generale e figlio del presidente Raffaele D’Anna utilizza parole forti per identificare l’ennesima sorpresa di questa annata: “E’ una delle tante delusioni vissute quest’anno. Purtroppo il titolo del film di questa stagione, per quanto riguarda me e mio padre, lo definirei La Grande Trappola”.
L’EPILOGO DELLA TRATTATIVA. Spiazzato dalla fumata nera, dopo aver dato la volontà all’esito positivo della trattativa, il dg entra nel dettaglio e spiega: “A Santa Maria Capua Vetere ho conosciuto persone di grande spessore umano come Luisa Colandrea, l’avvocato Pasquale Lista, Angelo Chiodero, Rosario Lebbioli, Rosario Capitelli (che fa da consulente per il gruppo Martino Pubblicità), però allo stesso tempo, purtroppo, ho avuto a che fare con persone che ci hanno incastrati. Ciò che mi ha detto Luisa Colandrea è purtroppo l’ennesima conferma della triste realtà che abbiamo vissuto. Per la famiglia D’Anna questo è l’anno più brutto per l’esperienza calcistica, non per il campo, ma a livello societario ed umano. Al momento sono abbastanza demotivato e frustrato”.
I MISTER X. Nell’incontro di martedì sera, gli è stato rivelato ufficialmente il nome del Mister X, la cui identità già era stata percepita: “Negli ultimi giorni avevo letto che si trattava di Gaetano Signore. Una persona che non si fa vedere durante la trattativa per me e mio padre non conta. Noi siamo abituati a metterci la faccia nelle cose che facciamo. I nostri referenti erano quelli che ci mettono la faccia, quelli che ho nominato prima (Colandrea, Lista, Chiodero, Lebbioli, Capitelli per conto del gruppo Martino Pubblicità). Coloro invece che, come dice la Colandrea erano gli architetti di questa trattativa, Giacomo De Felice e Gaetano Signore, la faccia non ce l’hanno mai mesa, non godono di nostra stima”.
L’ASSENZA ALLO STADIO. L’assenza della famiglia D’Anna (fatta eccezione per il calciatore Felice) domenica al Piccirillo, durante l’ultima partita casalinga contro la Cavese, ha dato vita ad un turbinio di rumors. A queste voci, egli risponde: “Purtroppo nelle ultime settimane la situazione è degenerata. La città è spaccata in due. Una parte della cordata ha purtroppo parlato male di me e della mia famiglia, siamo al punto che abbiamo paura per la nostra incolumità. Neanche mia sorella, che da inizio svolgere il ruolo di speaker con spirito di volontarietà. Abbiamo preferito non presenziare per la nostra salute. Io nelle ultime partite avevo fatto il dirigente accompagnatore ma ho ricevuto tanti attacchi verbali violenti. Attacchi violenti che abbiamo ricevuto anche dopo aver pagato gli stipendi in appena ventiquattro ore, come chiestoci da Luisa Colandrea. Questo non è sport, non è calcio. Facciamo sacrifici per un’attività sociale. Chi crede che mio padre abbia intascato un euro è un cieco ed un folle. Di euro mio padre ne ha buttati tanti quest’anno. Quando vedo che i sacrifici fatti sono stati disprezzati, si perde ogni spirito positivo. Vivere momenti spiacevoli e brutte offese e poi non dormire la notte è troppo: non è giusto vivere in questo stato”.
E’ seguita dopo qualche ora la seconda parte dell’intervista esclusiva per SportCasertano.it al dirigente marcianisano (CLICCA QUI PER LEGGERE LA SECONDA PARTE).