Una delle regole non scritte nel mondo del calcio è di non parlare mai a “caldo” subito dopo la gara, perché l’adrenalina del momento potrebbe portare a dire cose che non si pensano, ed è per questo che parlo solo dopo una nottata passata a riflettere e ho deciso di raccontare quanto accaduto ieri a Pimonte durante e dopo la gara di calcio Pimonte- ASD Gladiator 1924 (Real Albanova) valevole per il Campionato Eccellenza Regionale girone A. Ho deciso di rendere pubblico quanto accaduto perché si sono verificati comportamenti talmente antisportivi, incivili e gravemente lesivi dell’onore della società cui mi pregio rappresentare, che ho deciso che non era giusto tacere anche per il bene delle prossime società che incontreranno il Pimonte, è bene che si sappia contro chi si vada a giocare.
La gara è terminata con la nostra vittoria e a seguito di questo risultato il Pimonte giocherà la gara del play-out in trasferta sul campo del Volla perdendo così il vantaggio del fattore campo su sfida secca. Durante tutta la partita dirigenti del Pimonte in panchina e alcuni posizionati in piedi dietro la loro panchina, hanno “protestato” più volte in maniera verbale e con toni molto accesi nei confronti della nostra panchina e contro i nostri giocatori in campo colpevoli a loro dire di essere poco sportivi perché anche se non avevamo nessun interesse di classifica “ci stavamo giocando” la partita, continuavano con frasi tipo “ montagne e montagne non s’incontrano”, “ siete la squadra più scorretta del campionato” e cosi via dicendo, secondo loro avremmo dovuto agevolare la loro vittoria anche perché in contemporanea la ” Mariglianese” nella gara che stavano giocando contro il Volla dopo un minuto si erano fatti da parte permettendo il vantaggio degli ospiti, questo è il calcio secondo il loro “credo”. La situazione è poi degenerata quando a pochi minuti dalla fine abbiamo raddoppiato portandoci sul risultato di due a zero, a quel punto dalla loro panchina è partito ripetutamente l’ordine verso un loro giocatore di dare un calcio e fare in modo che non giocasse più a pallone verso il nostro calciatore Esposito reo di aver segnato il primo gol e avere propiziato il secondo. Più volte abbiamo invitato il dirigente a darsi una calmata e a non dire quelle idiozie, ma più noi cercavamo di dissuaderlo più lui ordinava perentoriamente al suo giocatore di commettere il fallo e spezzargli le gambe. Siamo così stati costretti a eseguire un cambio per preservare l’integrità del nostro atleta.
Durante questi minuti finali prevedendo il peggio mi sono organizzato nel frattempo affinchè appena finita la gara, tutti i miei giocatori fossero rimasti uniti per entrare insieme negli spogliatoi, e, infatti, appena arrivato il triplice fischio finale è scattata la caccia all’uomo con alcuni giocatori del Pimonte che si sfilavano la maglia e aggredivano i nostri con schiaffi e calci nonostante cercassimo in più modi di fermarli e trattenerli, ma l’episodio più ignobile e vergognoso dei locali, è stato quando approfittando della confusione, hanno aperto i cancelli degli spogliatoi finora chiusi con lucchetto, permettendo così l’ingresso sul terreno di gioco ai loro tifosi che ci hanno aggredito e colpito con calci e pugni senza che nessuno intervenisse. Una cosa che è necessaria fare notare è che anche una persona addetta all’autoambulanza presente sul campo è stata da me e dai miei collaboratori trattenuta più volte mentre cercava di aggredire un nostro atleta. Siamo rimasti uniti nel cerchio del centrocampo e solo l’arrivo dei carabinieri da me personalmente invitati a intervenire già durante lo svolgimento della gara, ha riportato in un certo modo la situazione alla normalità. Siamo riusciti a entrare negli spogliatoi senza altri problemi e per motivi di sicurezza siamo stati scortati fino al casello di Castellammare di Stabia.
Il nostro modo di essere sportivi purtroppo non coincide con quello della società Pimonte, perché il nostro modo di interpretare la sportività è di onorare sempre e in qualunque situazione la società che rappresentiamo e lo sport. Noi viviamo di sport e di calcio in particolare, e fortunatamente rappresentiamo una società con a capo il nostro presidente dott. Corvino Pasquale che mai penserebbe di accettare qualsiasi compromesso non sportivo, non rientra nelle nostre vedute di vita.
Tengo a precisare da subito che non risponderemo ad eventuali e prevedibili repliche della società Pimonte, l’arbitro tra l’altro uno dei migliori visto quest’anno, è rimasto in campo ed ha visto quello che è successo e noi ci affidiamo alla giustizia sportiva con serenità.
Fausto Giurin
Team Manager Real Albanova