‘L’ultimo giorno del leone’, mercoledì la presentazione del libro su Catello Mari



La copertina del libro

Verrà presentato domani 12 aprile alle 19.45 presso la Mediateca Marte di Cava de’ Tirreni il nuovo libro di Fabrizio Prisco dedicato a Catello Mari. ‘L’ultimo giorno del leone’ ripercorre la carriera del calciatore stabiese che esplose nella Casertana e si consacrò con la maglia della Cavese conquistando la promozione in C1 nel 2006. E il giornalista cavese (che ha scritto anche ‘Sogno Mundial’ e ‘Campioni per sempre’ dedicato a grandi calciatori scomparsi prematuramente in circostanze tragiche tra cui anche lo stsso Mari) è partito proprio da quel 15 aprile di undici anni fa quando battendo il Sassuolo la Cavese centrò la promozione in C1. Ripercorre, romanzandolo, l’ultimo giorno del calciatore. Il retiro di serino, le testimonianze dei compagni di squadra, tifosi, gli aneddoti e tante curiosità su un ragazzo volato in cielo troppo presto. Prima della presentazione alle 18 ci sarà una messa per ricordare Catello nella chiesa di San Francesco di Cava. Interverranno tanti addetti ai lavori, ex compagni di squadra, i sindaci di Cava e Castellammare, l’editore del libro Gerardo Di Agostino (Areablu), Emiliano Amato presidente dell’Associazione giornalisti e Gabriele Bona dell’Istituto Gaslini di Genova a cui verrà devoluto l’incasso della vendita del libro (15 euro). “Questo libro – dice il papà di Catello Giuseppe Mari – è stato un adorabile viaggio, leggere e vivere dove guidano le parole. Fabrizio Prisco è una grandissima persona e un eccellente scrittore capace di trasmettere autentiche emozioni a chi legge le sue opere. Un anno e mezzo per raccogliere i materiale e scrivere un libro che emoziona. Quando ho preso in mano il libro e ho iniziato la lettura sembrava esserci dentro. E’ scritto talmente bene che è come se quelle cose accadessero davanti i nostri occhi. E anche la descrizione dei momenti più difficili è trattata con grande serenità. L’abbiamo apprezzato molto”. Poi due parole sul figlio: “In questi giorni purtroppo ricorreranno gli undici anni della sua scomparsa e a lui devo dire grazie. Grazie per quello che ha fatto e a volte con mia moglie e mio figlio dico che non l’ho conosciuto abbastanza. Non amava i riflettori, quello che faceva lo faceva in silenzio. Ma era una persona speciale e tutto questo affetto che gli stanno dimostrando ne è la riprova. Avevamo al nostro fianco un ragazzo che avremmo dovuto ancora imparare a conoscere in tutta la sua grandezza”.

 




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