SANTA MARIA CAPUA VETERE – La Santa Maria Capua Vetere calcistica, quella che tifa solo ed esclusivamente Gladiator, è rimasta sotto shock per le razzie compiute nella notte, all’interno dello stadio “Mario Piccirillo”. Mentre tutto l’ambiente stava aspettando il fine settimana per conoscere novità in merito al futuro societario, l’irruzione ed il conseguente saccheggio nel ventre dell’impianto di via Martiri del Dissenso hanno completamente stravolto il clima (CLICCA QUI PER LEGGERE). Domani è previsto, infatti, il secondo incontro della famiglia D’Anna con Michele Mele, dottore commercialista che funge da intermediario per conto di una figura dall’identità negata, ma in questo momento tale appuntamento passa in secondo piano per quanto successo.
IL COLLEGAMENTO. Secondo le voci che circolano nella piazza, c’è un nesso tra l’episodio increscioso e l’incontro, poiché è strano che questa vera e propria intimidazione è avvenuta proprio alla vigilia dell’incontro che potrebbe elargire nuovi sviluppi nella trattativa del passaggio di proprietà del Gladiator dalle mani dell’ingegnere D’Anna ad un nuovo acquirente. Stando ad ascoltare l’opinione del popolo neroazzurro, è ancor più strano che ciò sia avvenuto in questo determinato periodo, anche perché in queste stagioni l’ultimo atto di una certa rilevanza è solo la distruzione della targa della tribuna prefabbricata che era stata dedicata al padre del main sponsor Giacomo De Felice.
SCENARIO MATTUTINO. Che ci sia un collegamento tra la vicenda societaria ed il saccheggio del Piccirillo, questo è al vaglio degli inquirenti della Polizia di Stato che, stamane alle 7.30, sono stati contattati da uno dei magazzinieri, giunto al campo di prima mattina per azionare l’acqua per irrigare il terreno di gioco, così da permettere all’erba di respirare a dispetto del primo caldo primaverile. Scioccante lo scenario che si è trovato di fronte il collaboratore neroazzurro. Le porte degli spogliatoi, dell’infermeria e della segreteria sono state sconquassate con armi da scasso (sono tutte da cambiare), mentre il magazzino non è stato aperto, nonostante sia stato rotto il lucchetto. Addirittura è stato tentato di forzare l’inferriata che protegge la finestra del magazzino, ma l’azione è stata vana. Nell’infermeria è scomparso il materiale medico, negli spogliatoi sono stati rubati otto accappatoi e oltre dieci paia di scarpe di marchi di prima fascia nell’abbigliamento sportivo. Addirittura, i colpevoli hanno portato con sé anche il beauty del tecnico Teore Grimaldi. E meno male che di regola il venerdì la squadra è a riposo, altrimenti oggi molti non avrebbero potuto allenarsi.
LA PRIMA RICOSTRUZIONE. Un grande caos regnava nella segreteria, con i fogli e le cartelline, contenenti alcuni documenti, buttati per terra. Scomparso il computer che funge da archivio del segretario Carmine Landolfo ed in un primo momento anche la stampante, che poi è stata ritrovata in una campagna, alle spalle del settore ospiti del Piccirillo, insieme ad un compressore. Secondo una prima ricostruzione, i criminali sarebbero entrati, scavalcando le mura di recinzione del settore ospiti e da lì si sono portati in campo. Al ritorno hanno fatto la strada a ritroso ed hanno lasciato aperta la porta d’ingresso. Nel bel mezzo della campagna sono state ritrovate diverse maglie su cui è stato defecato, mentre la maggior parte degli indumenti utilizzati ieri per l’allenamento, che erano appesi ad asciugarsi, sono stati portati via.
IL DANNO ECONOMICO. In queste ore il segretario Carmine Landolfo, il responsabile del campo Salvatore Saldamarco, i magazzinieri Franco Papale e Carmine La Peruta hanno quasi ultimato l’inventario che, secondo le prime stime, si dovrebbe aggirare intorno ai 4.000 euro. Un danno non indifferente dal punto di vista economico. In mattinata gli inquirenti della Scientifica hanno scattato le foto ed hanno preso le impronte, così da dare avvio all’indagine. Nessuna pista è scartata, anche quella riferita ai tifosi della Casertana, ma per il dg Salvatore D’Anna, come confidato nell’intervista (CLICCA QUI PER LEGGERE), “non è un’azione da gruppo ultrà”. Più probabile che sia un gesto per depistare, ma tutte queste sono solo supposizioni che lasciano il tempo che trovano. Per la verità bisogna attendere e non è detto che verrà scoperta la matrice criminale che ha portato al saccheggio.