La partita dell’andata ha segnato l’inizio del declino, un girone dopo la Juvecaserta viveva un momento difficilissimo. Nuovo harakiri di Caserta e la vicecapolista porta a casa due punti incredibili. Una partita pazza come tutto questo momento bianconero: 22’ di dominio totale ma poi 8’ di inenarrabile bruttezza che hanno permesso alla Reyer, sull’orlo del ko tecnico, di rivedere la luce in fondo al tunnel. La partita si è decisa nel periodo finale. Anzi negli ultimi 15” che condannano la Juve oltre i propri limiti. Clima ‘caldino’ in Curva Ancilotto coi tifosi che hanno esposto lo striscione ‘Meritateci’ ed hanno attuato lo sciopero del tifo per un periodo intero. Da segnalare la presenza di quattro, stoici, sostenitori giunti da Venezia.
PRIMO PERIODO
Stone apre immediatamente il fuoco oltre l’arco mentre il Palamaggiò vive un silenzio assordante. Dopo il jump di Ortner, finalmente si sveglia la Juve con una bella schiacciata di Watt. A mettere in partita il palazzetto ci pensa l’arbitro Filippini con alcune decisioni discutibili. Gli attacchi sono decisamente poco fluidi e farraginosi. Il primo vantaggio bianconero arriva con Diawara (6-5 al 4’). E dopo il bel pick ‘n roll Bostic-Watt, De Raffaele va col timeout. Pazzesca l’intensità difensiva bianconera e De Raffaele non sa più a che santo votarsi. Putney confenziona un gioco da 3 punti che sigilla il 11-5. Putney si è ufficialmente acceso: bomba angolare per il 14-7. Haynes, uscendo dalla panchina, infila una tripla pesante per rianimare la Reyer. Pur sbagliando molto oltre l’arco, Caserta resta sempre avanti ancora con uno scatenato Putney (19-10). De Raffaele ha già cambiato tutto il quintetto ma la musica non cambia. Al 10’, una bella Juve chiude sul 21-13 dopo aver toccato anche il +11. Venezia ha 6 palle perse e tira 5/15 dal campo
SECONDO PERIODO
Dopo un quarto di silenzio, torna a cantare la Curva Ancilotto. De Raffaele si mette a zona 2-3 e la Juve comincia a sparacchiare da fuori non avendo pazienza nelle soluzioni offensive. La Reyer torna sul -6. Il secondo quintetto di Dell’Agnello (c’è solo Bostic dello starting five) fa molta fatica. Putney spreca due contropiedi importanti e ritorna, di fatto, il quintetto iniziale. Va detto che Venezia è talmente brutta da non essere vera (21-15 al 13’). Tocca a Bostic togliere il tappo dal canestro e sparare il siluro del nuovo +9. Si è scaldato anche Bostic: altra bomba e 27-17. Che diventa +14 con Giuri e Diawara. La difesa bianconera è eccellente mentre la panchina di De Raffaele sembra le porte di un albergo dove la gente entra e esce (la valutazione di squadra dice 6, sì 6). Nonostante tutto, Venezia è sotto solo di 8 dopo il tap in acrobatico di Viggiano. Giuri realizza l’ultimo canestro di un buonissimo primo tempo della Juve: 33-23.
TERZO PERIODO
Putney continua a stoppare chiunque osi passare nei suoi paraggi (siamo già a quota 4 block) mentre Venezia non si è ancora svegliata dal sonno. Quattro punti filati di Watt lanciano Caserta al massimo vantaggio sul 37-23 al 22’. E poi arriva la tripla di Giuri, con la faccia cattiva, che fa sprofondare la Reyer sul -17. Dopo 22’ di nulla cosmico, Bramos dà un segno di vita infilando la bomba del 40-26. Dell’Agnello piazza la match up e McGee la buca dalla lunga distanza per il -11. Anche De Raffaele si mette a zona e Caserta non segna. E dopo l’ennesimo errore bianconero, il break veneto è di 1-8 (41-31 al 25’). Timeout di Dell’Agnello e, all’uscita, Caserta fa infrazione di 8 secondi: bene ma non benissimo. Ormai la Reyer ha ritrovato fiducia e Ortner sigla il -6 con quattro punti consecutivi. La Juve è nel pallone ed il break diventa di 1-17, con Venezia che ritorna sul -1 (41-40 al 26’ dopo il missile di Bramos). Altro timeout per Dell’Agnello ed uscita con un’altra palla persa. Nel momento del bisogno è Gaddefors, alleluja, a trovare la via del canestro dalla lunga distanza ma Filloy replica con la stessa moneta. Il terzo periodo della Juve è imbarazzante. Il sorpasso è nell’aria e porta la firma di Ejim: incredibile, da +17 a -1 nel giro di 7’. E poi arriva anche Ress, è -3. Suona la sirena sul 44-47, 4-24 di parziale. Terzo periodo da 4/12 al tiro, 7 palle perse e 9 di valutazione di squadra
QUARTO PERIODO
Comincia la lunga volata e Bostic imbuca la tripla del pareggio. Intanto sono storie tese tra Haynes e Gaddefors che, certamente, non si scambiano gli auguri di una serena Pasqua in anticipo. Il clima sul parquet è pepato complice un arbitraggio abbastanza scadente. Cinciarini vive un periodaccio ed anche il pubblico non lo aiuta riempiendolo di fischi quando viene chiamato in panchina. Si segna poco: 47-49 al 33’. La prestazione meravigliosa di Josh Bostic continua: bomba per il sorpasso casertano. Ma è positiva anche la prova di Gaddefors. McGee caccia il coniglio dal cilindro per il nuovo pari a quota 52 al 36’. Watt torna a graffiare: cinque punti consecutivi danno il +3 alla Juve con 90” da giocare. Venezia non segna più, Watt e Bostic sono un muro difensivo. A 49” dalla sirena, Watt fa 1/2 dalla lunetta e regala il +4. Bramos spara la bomba del 58-57 con 30” da giocare. Una incredibile palla persa di Bostic costa l’antisportivo alla guardia americana: Peric fa 2/2 ed è sorpasso veneziano con 15” da giocare. Pazzesco. Sulla rimessa c’è un clamoroso fallo in attacco di Haynes a cronometro fermo, è antisportivo ma gli arbitri non lo sanzionano. Caserta ha, comunque, la palla della vittoria con 15” sul cronometro. Berisha si impantana da solo e Venezia vince una partita pazzesca. Il finale dice 58-61.