Il Volturno esce sconfitto di misura, 11-10, e con un gol contestato a fil di sirena dal derby col Flegreo a Monterusciello. Un gol di Tortora condanna le ragazze di Napolitano alla quinta sconfitta consecutiva e al sorpasso da parte della Roma Vis Nova, vittoriosa a sorpresa sull’Ortigia (seconda vittoria consecutiva per le capitoline e 7 punti nelle ultime 3 gare). Poteva essere un pareggio importantissimo, sia per il morale della squadra sia per la classifica, alla luce dell’andamento del match (nel quale comunque il Volturno non è stato mai in vantaggio), con un bel recupero da parte delle sammaritane. Ma Napolitano a fine partita non ha usato parole diplomatiche come suo solito: “Abbiamo subito un furto, un gol a tempo scaduto arrivato solo perché non è partito in tempo il cronometro nell’ultima azione”, comincia così la dichiarazione del tecnico del Volturno, molto amareggiato. “Spesso ho ammesso i nostri limiti, ma oggi nonostante i molti errori che ancora commettiamo abbiamo giocato molto meglio, giocandocela ad armi pari contro una squadra molto più avanti di noi in classifica, con motivazione e voglia di fare bene. Le ragazze hanno avuto un’ottima reazione ed oggi non posso dire loro altro che sono state brave”. Sulle proteste a fine gara prosegue e conclude il coach: “Ho protestato animatamente con la giuria per l’errore che a mio avviso hanno commesso. L’arbitro non c’entra nulla, perché non poteva vedere il cronometro alle sue spalle. Potranno anche squalificarmi, ma non importa. Oggi le mie ragazze sono state private della giusta ricompensa ad una prestazione che meritava quantomeno il pareggio e se anche fossi morto lì davanti al tavolo di giuria non me ne sarebbe importato. Alla mia squadra, sperando che si riparta da questa prestazione per salvarci, ho fatto i complimenti a tutte”, chiosa il coach. Una difesa a spada tratta quella di Napolitano, forse anche per scuotere un ambiente che rischierebbe di avvilirsi ancora di più dopo questo rocambolesco risultato, al di là di episodi specifici. Ora sta al gruppo alzare la voce e dimostrare in acqua che la difesa del proprio coach non è stata vana e che si posseggono le qualità necessarie per mantenere la categoria.