La volontà di smettere veramente e appendere la calottina al chiodo non c’è mai stata. Serena Masciandaro si è concessa una piccola pausa, giusto il tempo di capire quanto realmente il Volturno avesse bisogno di lei. L’amore per la pallanuoto ha preso il sopravvento, un sentimento puro, vero che non è mai svanito. Neppure quando la domenica sedeva sugli spalti della piscina di Santa Maria Capua Vetere per assistere alle partite delle sue compagne. Domenica il debutto in campionato per il capitano gialloverde. Un nuovo inizio per lei che quei colori li porta da sempre nel cuore. «Il Volturno – si legge nell’intervista rilasciata al Mattino – aveva bisogno di me e non ho potuto rifiutare». Le sue parole sono piene di emozione quando spiega il perché del suo ripensamento: «Sono rimasta in contatto con le mie compagne e mi faceva piacere continuare a condividere la passione per questo sport con ragazze che sono soprattutto amiche. Ammetto che restare lontana dalla piscina mi ha fatto un effetto strano, ma sapevo che prima o poi sarei tornata. Rispetto alle scorse stagioni ha ritrovato una squadra molto più giovane e con una classifica allarmante». Contro l’Ancona è arrivata una sconfitta per certi versi preventivata. «Probabilmente mi aspettavo un Volturno diverso, più attento in ogni reparto. Però non era quella di domenica la partita da vincere, il risultato ci penalizza ma abbiamo affrontato una squadra più completa e organizzata. Come le altre sconfitte, anche l’Ancona non era imbattibile e questo ci deve far riflettere perché avremmo potuto fare di più. Ci manca un pizzico di esperienza e anche carattere, qualità che contiamo di acquisire al più presto per un girone di ritorno decisamente migliore».
Domenica a Roma contro la Vis Nova sarà un vero e proprio scontro diretto. «La salvezza non deve essere un assillo – continua Masciandaro – perché credo che potremo conquistarla, ma dobbiamo essere sempre al 100% sbagliando il meno possibile senza distrarsi neppure per un attimo. A volte subiamo gol evitabili perché stacchiamo la spina. Questo non deve più accadere, ho detto sì al mio ritorno proprio perché credo in questo gruppo e al progetto del club. Con Salvatore Napolitano, Starace, Pellegrino e tutte le altre abbiamo un solo obiettivo: salvare l’A2 perché rappresentiamo un patrimonio sportivo della città. E non dimentichiamoci i sette scudetti vinti e la grande tradizione pallanuotistica. Insieme riusciremo a farcela».