Caserta-Cantù non è mai una partita come tutte le altre e bastava vedere i cori contro fatti tra le tifoserie che hanno accesso una partita dannatamente delicata per entrambi i team. Alla fine di 40’ che non passeranno certamente alla storia del basket, ma sicuramente intensi, a spuntarla è Cantù che inguaia gli avversari. Partita andata avanti a fiammate, coi coach costretti a spulciare in panchina i giocatori da mettere in campo visto che i quintetti iniziali hanno fatto molta fatica. Non bella, ma carica di pathos questa sfida. Caserta incassa la decima sconfitta in dodici partite: adesso Dell’Agnello è veramente a rischio.
PRIMO PERIODO
Si parte nel silenzio generale con un Palamaggiò praticamente muto. Johnson infila una tripla fortunosa mentre Recalcati si mette a zona quasi subito. La Juve cerca di sfruttare i centimetri in vernice ed i miss match favorevoli. Calathes imbuca un’altra bomba ed è 3-8 al 2’. Inizia l’abuso del tiro pesante dei bianconeri, per fortuna Sosa ne infila una (6-8 al 4’). La difesa casertana comincia male, concede comodi lay up ai canturini che sono in controllo sul +8 dopo il tap in di Johnson. Timeout Dell’Agnello dopo 5’. Il primo panchinato è Putney che, dopo gli 11’ di Trento, viene spedito a sedere visto l’approccio pessimo. I compagni non sono da meno, però. Subito dopo tocca a Diawara: Cincia e Gaddefors, almeno, ci mettono un po’ di energia. Entra Parrillo, tra gli applausi della sua gente. Cantù non approfitta di una Juve pessima e resta sul +8 (imbarazzanti gli 8 punti a referto in 8’). Non si segnano neanche i tiri liberi. La tripla di Acker griffa un 8-19, Recalcati mette dentro anche Quaglia. Piovono i primi fischi. Una zingarata di Giuri ridà una luce. Finisce un primo quarto inverecondo: 10-21. La Juve tira 4/20 dal campo, 1/8 da 3. A volte i numeri dicono tutto.
SECONDO PERIODO
La curva è commovente, nonostante lo spettacolo imbarazzante continua incessantemente a cantare e spinge il resto del Palamaggiò. Se l’attacco non esiste, la difesa anche peggio: Pilepic spara il missile del 10-24. Visto che c’è il deserto più totale, Sosa prende per mano la squadra ed infila tre penetrazioni consecutive per il 18-26. Solo Sosa contro il resto del mondo. Migliora, un po’, anche la fase difensiva. Cantù concede il fianco anche alle bombe di Berisha e Sosa per il 24-28 al 15’. Johnson continua ad imperversare e fare quello che gli pare (15 punti) proprio quando entrano una trentina di tifosi canturini al 16’. Giuri, finalmente, dà una mano alla causa (13 di valutazione al 20’). Nel momento ‘migliore’, la Juve sbaglia tre possessi di fila tra tiri forzati e palloni serviti nel parterre. Oltre a concedere tanti extrapossessi. L’inerzia torna nelle mani canturine ma lo spettacolo non alberga a Pezza delle Noci. Suona la sirena, si va negli spogliatoi sul 29-33 col buzzerbeater di Berisha. Un -4 che sa di trionfo per questa Juve.
TERZO PERIODO
Putney riparte decisamente più tonico e voglioso ma Pilepic zittisce tutti con la tripla dall’angolo per il 31-36. Dopo un primo tempo da ‘0’, in tutti i sensi, entra nel match anche Watt. Subito dopo, però, l’ex Alba commette il terzo fallo regalando tre tiri liberi di Callahan. I bianconeri riescono a prendere un contropiede da canestro fatto: quasi un’impresa (34-41). Il duello Putney-Johnson (19 punti) è l’unico degno di nota nel grigiore generale (38-45 al 23’). La difesa recupera due palloni consecutivi che vengono capitalizzati da Diawara in contropiede per il -3. I brianzoli replicano con la stessa moneta: due contropiede per Johnson e Pilepic che riallargano la forbice. Recalcati ripropone la zona fronte pari ma ora Diawara vede una vasca: tripla, 9 punti nel quarto, e nuovo -4. L’uragano Johnson spazza via chiunque osi mettersi nei suoi paraggi: 23 alla cassa in 26’. Arriva anche una inchiodata del Johnson bianconero in contropiede. Ed ancora Linton si fa trovare pronto su un assist di Giuri: canestro, fallo e 54-57. Pazzesco finale di periodo per Linton Johns: altro canestro e fallo per il 57-57. E’ il punteggio con cui si va all’ultimo stop and go.
QUARTO PERIODO
Il break aperto della Juve continua: triplone di Berisha per il primo vantaggio bianconero sul 60-57. Dell’Agnello ha trovato la chiave col quintetto Giuri, Sosa, Berisha, Diawara e Johnson. Non si ferma la furia casertana: Diawara per il +5 e 13-0 di parziale. Tocca a Pilepic mettere la parola fine con una bomba pesantissima. Che viene bissata da un glaciale Parrillo (64-63 al 33’) mentre il pubblico si spazientisce per un paio di fischi dubbi degli arbitri. Berisha dimostra carattere andandosi a prendere un prezioso 2+1 oltre a difendere forte. Dell’Agnello concede un pit stop a Sosa e rispolvera Putney al 35’ sul +3. Il duello tra Johnson è bello: Linton si batte come un leone ma JaJuan ci regala un canestro di rara bellezza. Diawara, zitto zitto, vola a quota 21 essendo sempre il terminale offensivo. Nel momento del bisogno, Recalcati si affida a Johnson che continua la sua serata di magia: 31 alla cassa e sorpasso canturino sul 71-73. Intanto Gaddefors e Watt restano mestamente in panchina. Diawara, però, vede una vasca da bagno e infila un siluro dal parcheggio del Palamaggiò. Tripla cancellata dal solito Acker (76-78 a 100” dalla sirena). Il claudicante Darden firma il +3 ospite dalla linea della carità. Johnson è una sentenza: 76-81 al 39’. Berisha spara il siluro del -2 a 18” dalla sirena. Dalla lunetta va Dowdell che fa 2/2. Suona la sirena sulla reverse di Johnson che firma il 79-85.