Il Volturno prova a ripartire. Lo farà da Siracusa dove domani alle 12 affronterà l’Ortigia, vice capolista del girone sud di A2 femminile. Un impegno particolarmente difficile che arriva subito dopo la pesante batosta di Velletri. «Dobbiamo necessariamente reagire – dice il portiere Gemma Mastrantoni al Mattino – perché in casa dell’F&D H2O non ha funzionato nulla. Quando si entra in acqua bisogna dare il massimo dall’inizio alla fine. Domenica scorsa non è stato così e l’abbiamo pagato a caro prezzo. Serve massima concentrazione senza mai perdere di vista l’obiettivo. A Siracusa ci attende un avversario che sta facendo molto bene, ma se crediamo in noi stesse, se riusciamo a renderci conto di non essere poi così inferiori alle altre, possiamo giocarcela con chiunque». Un Volturno particolarmente giovane (ma non deve essere un alibi) che sta cercando di trovare la giusta amalgama. C’è bisogno di tempo e tanta pazienza. «E’ vero -continua Gemma – siamo tra le più giovani formazioni del girone sud, ma questo deve essere un vantaggio perché abbiamo grossi margini di miglioramento. Domenica scenderemo in acqua con tanta rabbia poichè quel il 18-2 di Velletri è stato davvero troppo. Riscattiamoci e ripartiamo tutte insieme».
Per Mastrantoni primo anno lontano da casa e dalla sua famiglia, ma è una scelta che rifarebbe. «E’ un anno particolare perché ho lasciato i miei affetti e non conosco ancora bene il resto delle compagne, però questa esperienza mi ha fatto crescere mentalmente sia come persona che come giocatrice. Mi sto responsabilizzando e cerco di dare il meglio possibile. Confrontarsi con altre realtà porta sempre a mettersi alla prova e questo fa crescere molto. Voglio ripagare la fiducia accordatami dal Volturno contribuendo alla salvezza. Probabilmente mi aspettavo meno difficoltà in questo campionato, ma stiamo lavorando per risolverle e raggiungere al più presto la salvezza. Quello che fin qui ci è mancata è la continuità. Se stacchiamo la spina è finita. Bisogna invece essere determinate e convinte sempre, indipendentemente dall’avversario e il suo valore».