Siamo subito chiari e sinceri: se la Juvecaserta ha battuto Cremona il premio di mvp va al pubblico del Palamaggiò. Un’altra tifoseria, al 26’ sotto 38-56 contro l’ultima in classifica e con negli occhi ancora lo scempio della settimana prima con Varese, avrebbe passato il tempo a fischiare sonoramente la squadra. Non il pubblico del Palamaggiò che ha preso per mano un gruppo di persone che, per 26’, sembravano essersi incontrati per la prima volta, e l’ha portato al successo. Decisivo anche il timeout di Dell’Agnello in quel momento e la sua pubblica sfuriata contro i ragazzi. Cremona si è suicidata, sportivamente parlando, perché aveva in pugno la vittoria. E’ stata travolta per 14’ che rischiano di pesare sulla stagione della Vanoli. La Juve torna a respirare.
PRIMO PERIODO
Dell’Agnello sorprende tutti andando col quintetto pesante (Gaddefors e Diawara sugli esterni), non da meno Lepore che lancia Gaspardo e Mian. Ed è proprio Gaspardo a presentarsi con uno 0-4. Almeno il Palamaggiò è in partita. La Juve ci entra al 2’ con una schiacciatona di Putney in contropiede. Lo sconforto è generale: Sosa e Diawara producono una rimessa imbarazzante e quando segna Harris è 2-8 al 4’. Caserta si tiene in vita con le triple di Putney e Diawara (10-10 al 5’). Putney è invasato, è su tutte le linee di passaggio e dopo l’ennesima rubata obbligata Gaspardo al fallo antisportivo. I bianconeri, per la cronaca, tirano 0/6 dalla lunetta. Lo scorso turno fu Ferrero ad ergersi ad eroe nascosto, stavolta è Gaspardo (6 punti ma 2 falli). Il pubblico è fantastico, applaude e incita nonostante lo spettacolo modesto messo in piedi dai bianconeri sempre costretti alla rimonta. Caserta tira solamente da tre e lo fa in modo pessimo, Cremona tocca il 12-17 con la tripla di Wojciechowski. Bissata da Johnson-Odom per il 12-20. Putney compie il secondo fallo sul finire di un primo periodo da dimenticare (2/9 da 3, 0/6 ai liberi, 8 di valutazione globale). Entra anche Cefarelli. Suona la sirena: la cenerentola Cremona è avanti 14-20. Con merito.
SECONDO PERIODO
Finalmente entra Bostic anche se a mezzo servizio. Watt riparte con un piglio diverso e schiaccia il -4. Per fortuna che Bostic è subito caldo mentre Cincia, Giuri e Johnson ci mettono tanta energia in difesa. Il pareggio è nell’aria e porta la firma di Cinciarini (21-21 al 12’). Si accende Johnson-Odom che fa due giocate di rara bellezza (0-6 di break aperto per la Vanoli). Ancora Bostic, dalla lunghissima distanza, ridà ossigeno ad una Juve troppo scadente. Watt vaga per il campo come un’anima in pena, i compagni fanno poco meglio e Wojciechowski (ancora lui) colpisce da 3. In panchina ‘marciscono’ Sosa, Putney e Diawara. La confusione è generale dai giocatori allo staff tecnico. Il pubblico si spazientisce e comincia, giustamente, a fischiare. Al 17’ ci si ricorda di Sosa e meno male che Cremona non piazza un colpo mortale (24-32). Gaddefors ‘passa’ due tiri aperti quasi in segno di ‘sfida’; gli errori in serie continuano e Gaspardo appoggia il 26-39 al 18’ e doppia cifra per lui che maramaldeggia contro Putney. E’ anche peggio di domenica scorsa con Varese. Sosa fa virgola ed alla pausa lunga è 30-42 col siluro di Carlino sulla sirena. La squadra esce tra i fischi.
TERZO PERIODO
Si ricomincia con un tecnico a Dell’Agnello e la Vanoli che tocca il +15. Al 21’ Sosa realizza il suo primo canestro di giornata. Per fortuna Gaspardo compie il terzo fallo mentre continua lo scempio dalla linea della carità, Gaddefors è mentalmente in un fossato. E’ un up and down continuo nell’energia: qualche sprazzo e poi colossali dormite. Una luce nel tunnel è Bostic che sale a quota 11 e riporta la Juve sul 38-47 al 24’. Basta una fiammata di Johnson-Odom, 5 punti consecutivi, e la Vanoli scappa sul 38-54. Biligha in beata solitudine appoggia il 38-56, Dell’Agnello chiama timeout ma prima entra in campo ad urlare contro quel che resta della sua squadra. Straordinario il pubblico del Palamaggiò che si alza ad applaudire ed incitare il gruppo: fuori Sosa e Putney, dentro le seconde linee e Diawara colpisce dalla lunghissima distanza. La Juve va a zona col quintetto operaio e recupera subito un pallone. E poi un altro allungando la difesa tutto campo. Cinciarini spara il missile del 46-56 (8-0 di break) nella polveriera di un tempo che fu. Cremona perde la ragione ma Bostic compie un ingenuo antisportivo. I lombardi ormai fanno una fatica disperata a trovare un tiro visto che è cambiata la faccia difensiva dei casertani. Suona la sirena che manda tutti all’ultimo stop and go: è 46-57.
QUARTO PERIODO
Si riparte con Sosa in quintetto, una magia di Johnson-Odom che prende, poi, tecnico per proteste. Con la zona match up della Juve e continuano le difficoltà cremonesi. Diawara firma il -8 mentre la difesa è sempre press tutto campo dopo canestro realizzato. A farsi carico della squadra sono Diawara e Cincia: una bomba della guardia regala una speranza alla Juve (58-63 al 33’). E dopo 33’ minuti irritanti, Sosa gioca 30” da Sosa producendo un break di 5-0 che vale il pareggio (63-63). Johnson-Odom dalla lunga distanza… Sosa ancora dal parcheggio. E Putney lo imita, Caserta è avanti 69-66. Cremona non c’è più, schiacciatona di Putney a rimorchio. La Vanoli non segna più, Caserta non è da meno ed al 38’ è 72-66. Il colpo di grazia arriva con la tripla di tabella di Putney a 95” dalla sirena che regala il +8. La Juve cerca di perderla con 50” di follia, Johnson-Odom firma il -1 (75-74). Sosa dalla lunetta fa 2/2 ed è +3 a 12” dalla sirena. Fallo di Bostic su Turner che dalla lunetta fa 1/2 per il -2 a 7” dalla fine e Bostic, con una magia, salva la palla e lancia Sosa che, finalmente, la chiude dalla linea della carità. Suona la sirena: Caserta vince 79-75.