SANTA MARIA CAPUA VETERE – Monta la rabbia all’ombra dell’Anfiteatro per l’episodio negativo di cui è stato vittima il Gladiator. Il team neroazzurro grida allo scandalo per la mancata convalida del goal di Anzalone che avrebbe potuto indirizzare lo scontro diretto contro il Gela verso un risultato positivo. E’ vero che il tempo a disposizione era ancora tanto e quindi questo potrebbe essere etichettato solo come un alibi; però si sa che il calcio è episodico e molte volte questi episodi pesano come un macigno sul risultato e, soprattutto sulla classifica, considerando che la rete è stata annullata sul punteggio di 0-0 ed avrebbe portato in vantaggio i ragazzi del presidente Raffaele D’Anna. Il Gela è stato salvato dalla decisione arbitrale e ad un quarto d’ora dalla fine ha portato a compimento il delitto perfetto, siglando la rete decisiva dello 0-1 finale con Maiko Candiano. Una batosta per il Gladiator che ora vede allontanarsi a nove punti il treno play-off ed anzi ora deve guardarsi dalla zona play-out, distante appena quattro lunghezze.
L’EPISODIO INCRIMINATO. Ma riavvolgiamo il nastro e capiamo cosa è successo. Al 55° Nicola Leone ha effettuato un lancio che ha scavalcato la difesa, Giuseppe Anzalone ha preso palla e, dopo aver saltato Saitta, ha gonfiato la rete. Ma la gioia è durata appena pochi secondi, in quanto il secondo assistente, Francesco Valente di Roma 2, ha alzato la bandierina ed ha indotto l’arbitro, Massimiliano Rasia di Bassano del Grappa, ad annullare la marcatura. Immediatamente dopo l’annullamento i neroazzurri si sono indirizzati verso l’assistente, in totale disaccordo con la sua decisione. Per calciatori, dirigenti e tifosi sammaritani si tratta di una topica arbitrale, in quanto Anzalone è partito in posizione regolare. Tante ed allo stesso tempo inutili le recriminazioni, poiché l’arbitro non ha cambiato idea ed ha decretato punizione a favore del Gela.
IL VIDEO. A fine gara, nel cortile antistante gli spogliatoi, i vari dirigenti neroazzurri erano scuri in volto per il risultato, sentendosi derubati dall’episodio. E la rabbia è aumentata alla visione del video dell’emittente Sport Event. Guardando il rallenty dell’azione ed osservando il fermo immagine al momento del lancio di Nicola Leone, è semplice notare come Giuseppe Anzalone parta alle spalle di almeno due calciatori siciliani, il numero 5 Noto ed il numero 4 Evola. Quello che può avere tratto in inganno l’assistente è la rapida progressione del promettente attaccante neroazzurro che ha saltato in un battibaleno i propri avversari, ma l’azione è di facile lettura per un assistente di Serie D, quindi con tanta esperienza tra Eccellenza e Promozione. Ovviamente colui che scrive è al computer ed ha visto l’episodio decine di volte; completamente opposta la condizione dell’assistente che in un attimo di secondo deve valutare le posizioni dei vari calciatori e decidere.
LA MALAFEDE. Ed a ciò bisogna aggiungere anche un altro particolare che fa mormorare il club di via Martiri del Dissenso anche in merito ad una presunta malafede che però è data, almeno speriamo, solo dalla furia di fine gara. La bandierina è stata sventolata solo dopo che Anzalone ha depositato la palla in rete, quindi almeno tre secondi dopo il lancio di Leone, l’accelerazione, il dribbling su Saitta ed il tiro. Tanti dettagli che generano un fiume di interrogativi nel Gladiator che sperava di iniziare con tutt’altro umore il trittico infernale che mercoledì e domenica lo metterà di fronte ad Igea Virtus e Rende.