Sconfitta pesante della Juvecaserta nel giorno dedicato al ricordo di Charles Shackleford. I bianconeri non sono riusciti a recuperare una partita più complicata del previsto; maggiormente per colpe proprie che per meriti varesini. Un primo tempo osceno, infarcito dall’inutile siparietto tra Sosa ed i ‘tribunari’, stava mettendo le ali all’ultima della classe che, poi, ha tremato nel quarto periodo salvo poi vincerla nella volata. Con merito. Commovente e tristissimo, al tempo stesso, il minuto di raccoglimento per Charles Shackleford; in curva 4 Stelle lo striscione “Shack l’ultimo rimbalzo è stato in cielo”, la voce dello speaker Mercogliano che ci ha portato indietro con la mente, il palazzetto in piedi e la curva Ancilotto col coro dell’epoca. Standing ovation per Linton Johnson al momento della presentazione. Da sottolineare, infine, la presenza di una quindicina di tifosi giunti da Varese che hanno esposto uno striscione “La nostra mano sul petto per Caserta stima e rispetto” che ha meritato il plauso di tutto il Palamaggiò .
Primo periodo. Dopo il minuto di silenzio per le vittime di Rigopiano e per l’indimenticato Charles Shackleford, si comincia con le mani calde da ambedue i lati: triple per Putney, Ferrero e Bostic mentre il Johnson biancorosso realizza 4 punti con due tiri (6-7). Caja si mette subito a zona fronte pari, Caserta si fa delle belle dormite difensive e l’intensità a quella di una partita di preseason. Anche Varese ha lasciato la grinta a casa e si becca un giochino da 4 punti in due secondi (Diawara-Watt per il 15-7 al 4’). Caja assiste attonito a questo spettacolo. Caserta decide di riaprire la gara con Sosa che alza tre alley oop sbagliati e gli ospiti trovano il pareggio con Anosike a quota 15 al 6’. Il sorprasso varesino porta la firma di Ferrero con la bomba del 17-18. Prima della sirena, Dom Johnson sgancia la tripla del 19-24, che diventa -7 col comodo lay up di Avramovic. Uno sconcertante primo quarto va in archivio sul 21-28. Sì, 28 punti presi in 10’ dall’ultima in classifica.
Secondo periodo. Si riparte come si era finito: secondo fallo per Bostic, Ferrero dalla lunetta fa 3/3 e la Juve sprofonda sul -10. Dell’Agnello cerca risposte, almeno, dalla panchina e si affida a Giuri, Cincia e Gaddefors. Sosa continua il suo calvario tra palle perse, scelte sbagliate e tiri falliti; l’attacco non produce nulla mentre la difesa sembra, almeno, un pochino più pimpante. Dell’Agnello alza clamorosamente il quintetto mettendo Gaddefors e Diawara da esterni mentre Watt anche è l’ombra di se stesso. Putney pesca un jolly dalla lunghissima distanza (29-34 al 14’) mentre anche la Juve propone la sua match up che parte 3-2 ma poi diventa 2-3. Maynor e Johnson sparano due siluri che ricacciano Caserta sul -11 (31-42). Francamente la scelta del quintetto pesante si è rivelata un boomerang. Lo spettacolo è scadente, ad essere generosi. Il pubblico inizia spazientirsi soprattutto con Sosa che viene mandato in panchina e risponde malamente ai tifosi della tribuna: dito medio. Malissimo. I tribunari rispondono a Sosa con cori di scherno, situazione caldissima. La Juve trae energia da questo momento e ritorna sul -5 con Cincia e Diawara. Purtroppo arriva anche il terzo fallo di Giuri a complicare ancor di più i piani. Dal cilindro Bostic caccia un triplone memorabile per il 42-45. Suona la sirena di un primo tempo sicuramente non normale: Varese avanti 43-47 con pieno merito. Anosike, intanto, ha già arpionato 13 rimbalzi.
Terzo periodo. Iavazzi viene sotto la tribuna ad invitare il pubblico a sostenere la squadra e piovono applausi per il rientrante Sosa che si inventa una giocata delle sue per farsi rivolere bene dai casertani (47-47). Sosa e Watt, i peggiori del primo tempo, dominano il proscenio mentre viene chiamato un doppio tecnico a Anosike e Diawara che si allacciano a rimbalzo. Il sorpasso è nell’aria e porta la firma di Putney (53-51). Si va avanti a strappi ma, almeno, Caserta sembra più vogliosa. Sono Bostic e Putney a tirare avanti la carretta fino al 58-54. Nel momento del bisogno, Maynor risponde presenta con la tripla del -1. Varese è ancora viva ed è Ferrero (13 punti) a firmare il controsorpasso al 28’ (60-61). Linton Johnson e Diawara lottano duro ma arriva anche la bomba di Dominique Johnson a griffare il +4 con cui si va all’ultimo stop and go (62-66).
Quarto periodo. D.Johnson vede una vasca da bagno: bomba e nuovo +7 varesino. Ed arriva anche il quarto fallo di Giuri (62-70). Finalmente Dell’Agnello rimette Watt e Putney in campo con colpevole ritardo. Ma la Juve non riesce più a segnare mentre Varese non rifila il colpo del ko pur toccando il +10 al 33’. Finalmente arriva un pallone a Watt che lo converte in due punti, mentre Dell’Agnello ripropone la match up e mette a sedere Cincia e Bostic. Un fischio palesemente sbagliato dagli arbitri ha il potere di accendere il Palamaggiò che, alleluja, ritorna una bolgia mentre Sosa si sblocca dalla lunga distanza per il 67-72. E poi la beata incoscienza di Putney che mette una tripla insensata per il 70-74 al 37’. Ma Maynor è meraviglioso e ricaccia indietro i bianconeri. Col cuore ed i nervi, prima ancora che con l’organizzazione, la Juve rivede la luce: Sosa confeziona un pesantissimo gioco da 3 punti dopo una micidiale stoppata di Watt (75-76 al 38’). Eyenga fa 1/3 dalla lunetta e l’instant replay regala una rimessa a Varese pesantissima. Anosike piazza una schiacciata tremenda lasciato solo in area (75-79 a 48” dalla sirena). Sosa sbaglia un lay up e scorrono i titoli di coda. Finisce 80-86 la peggior partita dell’anno.