E’ difficile poter immaginare che a quasi 41 anni un calciatore riesca ancora a calcare i campi da gioco come la prima volta, non è questo il caso di Giuseppe Rosi. La carta d’identità non tradisce, 22 aprile 1976, ma potrebbe tranquillamente riportare una ventina d’anni in più, tanto “Peppe” è il solito fenomeno che palla al piede spacca le difese avversarie e mette in seria difficoltà i terzini che potrebbero, tranquillamente, essere suoi figli. Ora basta parlare dell’età, parliamo del calciatore che è la cosa che ci preme di più. Aversa Normanna, Casertana, Marcianise, Sibilla, Puteolana, Formia, Sessana, Vitulazio, Santa Maria La Fossa ed ancora una volta Vitulazio, nel ritorno a “casa” dell’attaccante, del numero dieci fatto persona.
Ritorno in rosanero. Sei mesi a Santa Maria La Fossa e poi il ritorno a Vitulazio: “A Santa Maria La Fossa sono stato benissimo, con una società di gente per bene e con un gruppo straordinario a partire dal tecnico Coccellato, giovane ambizioso e preparato, e i calciatori, ragazzi estremamente deliziosi. Gallo, Parente, Tufano, Avolio, Contestabile, Stellato e tutti gli altri sono veramente meravigliosi. All’apertura del mercato a dicembre comunicai alla società che da gennaio avrei cominciato il corso Uefa B per allenatori e quindi non avrei avuto più la possibilità di allenarmi con la squadra in quanto gli orari non coincidevano e da qui la decisione di ritornare a Vitulazio.”
La prima vittoria. Con il successo in trasferta in casa del Club Ponte, grazie anche ad una sua doppietta, è arrivata la prima vittoria in campionato:”Domenica la prima vittoria, è sempre bello vincere. Ma non siamo nelle condizioni di pensare alla salvezza, il primo obiettivo era far recuperare ai ragazzi un po di dignità. Non si poteva continuare così, ci siamo riusciti grazie al dottor Cuccari, persona che stimo immensamente, al mister Geloso molto competente e che ha riportato serenità ed equilibrio, e ai calciatori, che sono voluti uscire fortemente dalla situazione precedente. E naturalmente grazie anche ai nuovi acquisti che hanno aggiunto qualità tecnica e di personalità. Fatto questo è arrivata automaticamente la prima vittoria, ora continuiamo ad allenarci sorridendo ed ogni partita la giochiamo con lo stesso spirito. Non esiste classifica, non esiste campionato, esiste la partita e facciamola divertendoci.”
Il calcio. Giocatore, allenatore e papà, cosa è il calcio per Peppe Rosi: “Il calcio…semplicemente ed immensamente la mia vita,non trovo altri aggettivi. Purtroppo il calcio è un mondo un pò malato, ma del resto questa società è davvero malata. Tutto solo esclusivamente per interessi personali. Abbiamo l’esempio ultimo della Sessana che purtroppo nonostante abbiano fatto il campo non si riesce a metterlo a disposizione di una società che negli anni ha fatto e sta facendo tanti sacrifici. E senza aver rispetto per i tifosi che sono meravigliosi avendo avuto il piacere e l’onore di vestire la maglia della loro città. L’unica cosa di pulito che rimane sono indubbiamente i bambini, ho una scuola calcio la Rosi Academy e vedere i bimbi correre dietro al pallone è straordinario. Ed è in quei momenti che ti rendi conto del loro calcio pulito, questo però fino a che non intervengono gli “allenoultrasgenitori”. Questo è un argomento molto delicato e purtroppo troppo reale, il rapporto con loro è complicatissimo, io gioco da quando avevo 5 anni, ad aprile ne compio 41 se la matematica non mi da torto sono solo 36 anni che sto in questo mondo. E allora posso capire bene i bambini quando sentono i genitore da fuori dire cavolate varie, spesso gli vorrei augurare due genitori come i miei. Mi hanno sempre seguito, ancora adesso lo fanno e mai una parola nè contro l’arbitro nè contro gli avversari, mai un consiglio, tipo tira di destro tira di sinistro, ma sempre e solo ad ascoltare in silenzio il mio cuore che batte sempre forte quando rincorro quel pallone. E fidati …batte forte il cuore di tutti i bimbi. I genitori dovrebbero solo restare in silenzio ad ascoltare il battito, ma questo vive solo nelle favole. Ed allora grazie a mamma e papà che questa favola me l’hanno fatta vivere, li posso solo ringraziare”.
Prossima gara. Sabato arriva al “Comunale” di Vitulazio, il Santa Maria La Fossa, sarà un match delicato, come si sta preparando la squadra: “Sul prossimo match, posso solo dirti che batterà forte il cuore a tutti noi, come quando eravamo bambini. Che bello il calcio!”