Il progetto Aversa Normanna, improntato sui migliori giovani del panorama calcistico, va avanti. Guardando la formazione iniziale della gara di domenica contro la Cavese e quindi i componenti della panchina viene fuori subito un dato importantissimo: l’età media è di 19 anni e 8 mesi. Il più ‘vecchio’ in campo è stato Ramaglia, classe 1989. Ma poi per trovare il secondo più grande bisogna arrivare al portiere Lombardo, classe 1994. Dal primo minuto un ’98, Cigliano, e un ’99 Mariani. E in panchina altri due ’99, Rossi e Buono e un 2000, Riccardi che poi ha fatto anche il suo esordio nel campionato di Serie D indossando per qualche minuto la maglia granata dell’Aversa Normanna. Alla luce della grande prestazione di domenica quindi di questa squadra imbottita di giovani e soprattutto rivoluzionata nel mercato di dicembre bisogna necessariamente sottolineare il lavoro del direttore sportivo Michele Orabona, diplomato a Coverciano e persona che fa parlare i fatti visto che non ama le luci della ribalta. E’ una persona schiva e praticamente è impossibile ascoltarlo in una conferenza stampa ma è indubbia la sua grande competenza calcistica. Attualmente, grazie anche ai tanti giovani esplosi in queste ultime giornate di campionato, l’Aversa Normanna è prima nella classifica ‘Giovani di valore’ nel proprio girone ed ha una squadra che ha l’età media più bassa d’Italia. Sembra strano dirlo ma questo lavoro è partito qualche anno proprio con Orabona quando l’attuale ds era responsabile del settore giovanile dove si sono visti passare calciatori di valore tra i quali anche Felleca, calciatore ceduto proprio alla Cavese. La più grande soddisfazione è stata sicuramente quella finale Scudetto sempre con Chianese per la categoria Berretti. La filosofia dell’Aversa Normanna: si parte dai giovani, poi c’è spazio per gli over. Questa è la dimostrazione che il calcio va in una direzione di rinnovamento dove un progetto calcistico ben organizzato e soprattutto ben guidato può portare a dei risultati importanti.