Il Volturno perde la prima gara della stagione nel derby casalingo contro il Flegreo, che si impone 12-5 a Santa Maria. Inizia in questo modo una sorta di nuovo corso per una squadra che ha cambiato qualcosa come 14 elementi in rosa rispetto alla scorsa stagione, catapultando in uno scenario come la A2 femminile di pallanuoto praticamente l’intero settore giovanile, più 4 giocatrici più esperte ed una nuova straniera. Insomma, per coach Napolitano quest’anno le cose non sono e non saranno facilissime, ma si sapeva ancora prima di cominciare il campionato. La partita di ieri è stata piena di speranze per almeno tre tempi, poi il Volturno è crollato, soprattutto quando Starace e Palmiero sono uscite dall’acqua per i 3 falli gravi. Ma quante occasioni buttate via dalle gialloverdi nel corso della gara contro le cugine puteolane. Troppe. “Siamo durati tre tempi, poi nel quarto periodo abbiamo mollato – commenta coach Napolitano -, ma è stato più un calo mentale che fisico. Anche perché abbiamo portato anche delle controfughe nell’ultimo quarto, come non avevamo fatto negli altri tempi. Il risultato è troppo severo e non rispecchia a pieno l’andamento della gara, ma siamo una squadra giovane e il rischio è non sapersi adattare a tutte le fasi della partita. La squadra ha un proprio valore”. Il Volturno è andato più volte vicino al gol per dimezzare lo svantaggio sul -1 e addirittura per andare sul +2 in precedenza, ma gli errori sono stati tanti, soprattutto in superiorità numerica 1/12 e un rigore sbagliato (che poteva essere del -1) nel secondo quarto. “Non credo sia stata sfortuna, abbiamo sbagliato noi – continua Napolitano – a non piazzare il break, ad essere imprecisa sottoporta e sbagliare un rigore. Semplicemente, non abbiamo saputo sfruttare le occasioni create”. La giovane età del Volturno potrebbe portare a far demoralizzare le ragazze dopo partite come queste, terminate con un divario fin troppo ampio, ma Napolitano ci tiene a sottolineare: “Il gruppo è giovane, basti pensare che il nostro centravanti ha soli 13 anni (Anastasia Riccio, ndr) e questo rischio c’è, ma dobbiamo credere fermamente nell’obiettivo di salvarci e di fare bene. Io capisco che a 13, 14, 15 anni sia difficile assumersi le responsabilità, ma le ragazze hanno tutte le capacità per farlo e non lasciarsi abbattere da partite come questa”, chiosa il coach delle ‘Spartane’.