La pallanuoto in Campania, soprattutto in rosa, nonostante le tante società che stiano puntando sulla costruzione di un vivaio che possa dare frutti nel medio-lungo periodo, non se la passa benissimo. Ritrovare, però, tre squadre campane in Serie A2, ovviamente nel girone SUD, è sempre un’emozione per chi segue questo sport meraviglioso. Magari c’è il rammarico di rivedere l’Acquachiara dopo la retrocessione dalla massima serie. I derby sono derby e al di là di sfottò, e talvolta anche litigi, alla pallanuoto non possono che fare bene. Una delle protagoniste assolute del waterpolo in rosa dell’ultimo decennio in Campania è di sicuro Roberta Tortora, una ragazza che per questo sport ha fatto di tutto e di più. Giocatrice, allenatrice, ‘sindacalista’ delle giocatrici partenopee e tanto altro ancora. La 27enne (il 12 marzo compirà 27 anni, per essere precisi) napoletana, dopo un lungo trascorso proprio in calottina Acquachiara, è approdata al Flegreo, a Monterusciello, dove ha trovato l’amica Roberta Anastasio e tantissima motivazione per portare la compagine puteolana, affidata all’allievo di Giannouris, Ioannis Koinis, ai play-off.
Il Flegreo nella prima giornata di questo campionato di A2 giocherà il derby con il Volturno, a Santa Maria Capua Vetere. Per Roberta il presente ed il passato si intrecciano, infatti fu proprio il coach gialloverde Napolitano, a volerla come ‘under’ in Serie A1, al Volturno, a 17 anni. La sua esperienza al servizio del Flegreo, dopo la stagione vissuta in A1 e un trasferimento, assieme a Chiara Vitiello e Fiorella Savino ai piedi del tempio di Serapide.
“Il ruolo della mia squadra, per prima cosa, è quello di fare bene, ma è normale che puntiamo in alto. Mi hanno contatta a settembre sopratutto per costruire una squadra per fare il salto di categoria, anche se ci sono ottime squadre ai nastri di partenza”, ammette Tortora. E sul derby con il Volturno prosegue: “Ho giocato a Santa Maria e i miei ricordi sono solo belli. Ho trovato e conosciuto delle persone fantastiche che mi hanno fatto sentire subito parte integrante della famiglia. Quello che mi preoccupa per il match di domani è che il Volturno è una squadra che lotta fino alla fine, molto giovane sicuramente ma ha un allenatore che è bravo a dare ciò che serve ad ogni gara”.
Quest’anno in tante hanno lasciato la pallanuoto, sport ‘povero’ rispetto ad altri, ma che dà sempre tante soddisfazioni all’Italia sportiva. Un peccato, e Roberta che anche ha sempre visto la pallanuoto come sport totalizzante e non solo come un movimento di aggregazione sano e competitivo, afferma: “Per quanto riguarda le giovani promesse che hanno lasciato la pallanuoto in questi ultimi anni, penso che in Campania non siamo mai saliti di ‘grado’. Perché senza soldi e prospettive professionali serie non si va da nessuna parte. La pallanuoto è uno sport che ti richiede molto impegno, tanto tempo. Fino ai 17/18 anni forse neanche ti pesa, ma quando poi devi fare delle scelte di lavoro o di studio è normale che metti lo sport che ami in secondo piano. Ma solo ed esclusivamente – continua con un po’ di rammarico – perché è uno sport molto impegnativo che non ti gratifica più economicamente. In Campania, io avrei fatto come fanno anche al nord. Approntare un’unica squadra per aree estese, ma forte per puntare in alto. Io che ho quasi sempre giocato nell’Acquachiara, l’anno scorso ho militato con la ‘mia’ squadra in A1 ed è stata un’esperienza fantastica” conclude Tortora.
E domani comincia per lei una nuova avventura speciale. Ore 12 alla Piscina del Parco Urbano di Santa Maria Capua Vetere contro il Volturno, ancora una volta da ex.