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Il 2016 del Mondragone merita la sufficienza. La retrocessione ai play-out, poi recuperata con il ripescaggio, nella prima parte ed una posizione in campionato che attualmente la vedono con un punto di vantaggio sugli spareggi retrocessione non possono che “compensarsi” a vicenda.
Da gennaio a giugno. Nei primi sei mesi dell’anno i litoranei hanno dato tutto per evitare i play-out ma, complici un campionato molto equilibrato, non sono mai riusciti a staccarsi definitivamente dalla zona rossa. Fino a marzo quando chi inseguiva si è riportato sotto ed ha definitivamente risucchiato il Mondragone. Risultato: lo spareggio del primo maggio in cui i litoranei persero 3-2, in casa, contro la Virtus Volla.
Da luglio a dicembre. La nuova stagione comincia lavorando ad una squadra che possa disputare un campionato di vertice in Promozione per riconquistare subito la categoria perduta. Ed invece arriva il ripescaggio. Ma all’inizio le cose non sono state semplici, anche per via di qualche ingenuità di troppo. Così è arrivato anche il cambio di allenatore che, alla lunga, ha pagato: anche grazie a qualche colpo di mercato, a cavallo di novembre Amorosetti è riuscito, almeno per ora, a migliorare la classifica che oggi vedrebbe i mondragonesi salvi.
Non è stato semplice, come dimostra che la prima vittoria in casa è arrivata al sesto tentativo, dopo due pareggi e ben tre sconfitte. Meglio, molto in trasferta. A dimostrarlo l’analisi dei punti conquistati: 6 in casa (peggio solo in quattro), 10 fuori (meglio solo in quattro). Insomma un rendimento da play-out in casa, da play-off fuori.
Prospettive per il 2017. Alla sosta il Mondragone è arrivato con il fiato corto: due punti nelle ultime quattro partite, compreso il pareggio contro la derelitta Hermes Casagiove piena zeppa di giovani e l’ultima preoccupante sconfitta (3-1) in casa con l’Isola di Procida, dove la squadra ha mostrato un’involuzione sul piano del gioco. Per evitare di commettere lo stesso errore dello scorso anno, sarà meglio non abbassare la guardia.