Il 2016 del Vitulazio è da dottor Jekyll e mister Hyde. Ad una prima metà dell’anno che ha visto una salvezza tutto sommato mai in discussione, fa da contraltare una seconda parte da incubo, con un solo punto rimediato in mezzo campionato. Volendo fare una media, il voto all’annata non può che essere da 4. E forse, per una squadra virtualmente già retrocessa a quattro mesi dal termine del campionato, c’è anche un pizzico di generosità.
Da gennaio a giugno. Nei primi sei mesi dell’anno la permanenza in Promozione, obiettivo stagionale, quasi mai è in discussione, nonostante qualche passo falso in qualche scontro diretto e qualche scricchiolio, che rende la salvezza meno tranquilla di quanto poteva sembrare a metà campionato e di come si augurava la dirigenza. Ma Coccellato nel corso della stagione aveva costruito una squadra che giocava un discreto calcio e riusciva a mettere anche in difficoltà qualche avversaria di grido, centrando alla fine l’obiettivo.
Da luglio a dicembre. Coccellato va al Santa Maria la Fossa ed il Vitulazio decide di puntare su Della Corte nella veste di allenatore/giocatore. La società, come nella precedente stagione, decide di puntare prevalentemente su una squadra molto giovane, con qualche calciatore di esperienza. Alcuni dei quali però, alla lunga, vanno via: Rosi, tra i trascinatori della precedente stagione in virtù della sua grande esperienza, dopo un paio di giornate va al Santa Maria la Fossa per ritornare a dicembre, quando la situazione però è già compromessa; sollevato dall’incarico di allenatore, per il quale sarà chiamato Geloso, a dicembre andrà via anche Della Corte.
Nel corso del campionato poi sono venuti fuori i problemi di una squadra costruita male, a tratti anche sfortunata con gli infortuni ma soprattutto fragile nel reparto arretrato, che ha iniziato il campionato subendo 11 reti nelle prime due partite ed ha proseguito poi con altre quaranta reti al passivo nelle successive dodici. Il risultato, come detto, è un solo punto, frutto di un pareggio interno con l’Albanova che l’attuale terza forza del campionato ha raggiunto solo in extremis. E lì forse ha cominciato a girare la stagione, come si è poi avuto conferma con il Cimitile: era scontro diretto, in casa ed il risultato fu un pesantissimo 1-6, con Della Corte che si schierò anche attaccante. Così la squadra, che fino ad allora non giocava neanche malissimo, ha cominciato a pagare una situazione difficile di classifica e che, perdendo tranquillità, è diventata sempre più complicata. Scivolando nel baratro.
Prospettive per il 2017. Nere, nerissime. Oggi il penultimo posto sul quale fare la corsa per i play-out è lontano 9 punti: per raggiungerlo bisognerebbe fare una seconda parte di stagione da una ventina di punti, o poco meno, e non è detto che basti. L’obiettivo quindi non possono che essere giocare ogni partita dando l’anima, lanciare qualche giovane, e retrocedere a testa alta ed aritmeticamente il più tardi possibile. Non è impossibile ma, per quanto dicono i numeri finora (unica squadra senza vittorie, peggior attacco e difesa), non sarà neanche facilissimo.