IL BILANCIO 2016. Albanova, il ritorno nel calcio che conta è da 8





La formazione dell’Albanova

Il 2016 dell’Albanova merita un 8. E non può che essere diversamente per l’anno che ha sancito il ritorno della squadra ad un livello di calcio importante, con l’acquisto del titolo di Promozione dal Comprensorio Atellano. Una squadra che prende il nome di un comprensorio, in cui si identificano le comunità di Casal di Principe, San Cipriano di Aversa e Casapesenna voluto fortemente dalla famiglia Zippo. E che ha contribuito a restituire al calcio casertano un’area che non poteva rimanerne esclusa.

Da luglio a dicembre. Si parte con un progetto di ampio respiro, una struttura nuova ed, ovviamente, tante ambizioni. Ed i risultati di questo prima parte di stagione non possono che essere soddisfacenti: terzo posto in classifica con 29 punti in 14 partite, con nel mirino la capolista Casoria, avanti di soli tre punti. Il problema è che l’ottimo campionato dei ragazzi allenati da Sanchez poteva essere perfetto. Due i principali rimpianti: il pareggio in casa del Vitulazio e la sconfitta in casa con il Santa Maria la Fossa. Rimpianto ben più grande il primo visto che i biancoazzurri sono l’unica squadra a non aver vinto contro i rosanero in questo girone di andata; il secondo invece può essere considerato un salutare ceffone, che ha posto fine ad un inevitabile periodo di appannamento costato due sconfitte consecutive (la prima in casa del Ponte), visto che dopo sono arrivate solo vittorie: ben cinque.

Prospettive per il 2017. Il potenziale c’è e lo dimostrano la vittoria contro la capolista Casoria; lo dimostra un attacco equilibrato guidato da Liccardi (11 reti) e Di Pietro (6) ed un gioco corale con ben otto calciatori finora a segno. Insomma i play-off, che ad inizio stagione potevano essere considerati un obiettivo realistico, oggi sono un obiettivo minimo. Il sogno invece si chiama Eccellenza. Ma state sicuri che i biancazzurri faranno di tutto per realizzarlo.


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