La rubrica settimanale che offre uno spaccato sulla ‘Palla a Spicchi’. A Tutto Tondo. Raccontato in modo ‘leggero’. Un “dietro le quinte”, fuori dalla competizione.
Cosa va:
Sosa, e la “nostalgia canaglia”:. Perché? direte voi.
Perché è una sensazione dolcissima, che ti riempie dentro e ti fa viaggiare con i tuoi ricordi più struggenti. Domenica, al PalaRuffini, sembrava di essere ai tempi di Oscar (eccolo), quando O’ Rey bombardava, e il povero “Giorgione” andava avanti e indietro tra le due aree, senza beccare palla. Ovviamente, Sosa non è Oscar, con tutte le differenze del caso, ma le sensazioni sono state quelle. Anche nella sconfitta. E con “Mao Santa”, mamma quante sconfitte…
Cosa non va:
Stefano Gentile infortunato. La scorsa puntata, “cosa non va”, era dedicato ad Alessandro, e le sue note vicende all’Olimpia. Stavolta tocca al fratello, infortunatosi gravemente domenica, alla caviglia. Ne avrà almeno per un paio di mesi. Ci spiace, moltissimo, e credo valga per tutti.
Vederlo quell’anno giocare con la JuveCaserta, mentre dirigeva la musica in campo, ci è piaciuto assai. Un Gentile in canotta bianconera, è roba da Juve. In bocca al lupo Stefano!!!
Aneddoti dalla “Terra di mezzo”:
Uno: Oscar O’ Rey (rieccolo). Tutti in fibrillazione per il suo “ritorno a casa” (l’inglesismo “come back” ci irrita parecchio), O’ Rey, Mao Santa, il tiratore micidiale. Oscar, per i casertani soprattutto, è oltre questi titoli.
E’ Oscar, punto!
Ma… non tutti sanno che, il brasiliano, è stato sul punto di essere tagliato dalla Juve. Il sottoscritto era presente in quell’assise, quando questo pensiero venne formulato dai dirigenti Juve (non sappiamo se Boscia fosse d’accordo).
Fu al termine di JuveCaserta Indesit-Mangiabevi Ferrara, che si giocò sul neutro di Rieti (il Palamaggiò era ancora in costruzione), quando gli estensi allenati da coach “baffo” Calamai, con la sua sciarpa rossa portafortuna, sconfissero i bianconeri. Così, viva dio, non fu, e tutti vissero felici e contenti.
Due: Intercettato un dialogo fra due frequentatori del “campetto” (si fa per dire) “Ruffini” di Torino: “E’ inutile che ti lamenti, il pallone l’ha portato Edgar. Forse per Natale ne regalano uno anche a noi…”
P. S. Riflessione conclusiva, a proposito della batosta sotto le plance; io chioso così: “è tutta una questione di Czyz…”
Modestino Ardito