Che non fosse facile lo si sapeva in partenza visto il buon momento che viveva Brescia, ma dopo 25’ era diventata veramente complicata. Poi è bastato difendere con cattiveria e mani addosso, è bastato muovere il pallone in attacco, coinvolgere i lunghi ed il gioco è fatto. La Juvecaserta torna a sorridere, mantiene il Palamaggiò inviolato e compie l’ennesimo passo verso le Final Eight di Coppa Italia. Con questo Edgar Sosa è anche più facile. Una nota di merito per i cinquanta tifosi arrivati da Brescia per sostenere la squadra e la ‘non presenza’ del gruppo ‘Casertani’ in Curva Ancilotto. Al Palamaggiò finisce 89-83.
Primo periodo. Sosa parte ‘timido’, si prende due tiri rapidamente mentre Brescia va col quintetto ‘bonsai’ con Moss da ‘4’ tattico. Diana salta a zona immediatamente, Gaddefors va su Luca Vitali ma la difesa bianconera si prende tre penetrazioni in rapida successione (2-6 al 2’). Putney apre il fuoco, poi arriva Sosa per il rinnovato pari. Ma i problemi arrivano sempre dalla difesa che si becca anche un gioco da 4 punti di Moss e l’ennesima penetrazione da Landry (6-12 al 3’, Bostic panchinato e due falli per Gaddefors). Altra tripla angolare di uno scatenato Moss e Brescia scappa sul 6-15. Arrivano le triple di Sosa, Landry, Putney ma è sempre inguardabile la difesa bianconera (12-20 al 5’). Dell’Agnello richiama uno spento Watt e butta l’acciaccato Czyz. Sosa tocca quota 11, Giuri però commette due falli in un amen e si aspettano ancora notizie dalla difesa casertana colpevolmente assente (17-20 al 6’). Brescia è tramortita e si prende la tripla del pari firmata Czyz. Sosa continua a macinare punti (15 in 7’) mentre Brescia è costantemente a zona. Un primo periodo ‘zemaniano’ finisce sul 29-27 (Sosa 15 punti, 5 assist e 20 di valutazione, mostro).
Secondo periodo. Si è ufficialmente ripreso Watt e la manovra offensiva migliora sensibilmente (33-28) mentre Michele Vitali, bombardato di fischi, fa fatica a combinare qualcosa di costruttivo. Landry fa vedere tutta la sua classe ma anche Jackson non è da meno con la bomba del +6. Continua la via crucis offensiva di Bostic, intanto. Landry show al Palamaggiò: 18 punti e Brescia ritorna avanti (36-38 al 14’). E se anche Berggren trova due schiacciate consecutivamente ed un altro rimorchio solitario, si capisce quanto sia indecente la difesa della Juve (+8 ospite). Ovviamente quando piove poi grandina: tecnico a Putney per proteste e Moss firma il 38-47. C’è una confusione generale che, in confronto, il traffico di Insurgentes a Mexico City è una passeggiata in beata solitudine. Tocca a Putney ridare fiato ai bianconeri storditi (43-47). Landry compie il terzo dallo con una vera ingenuità. Un secondo periodo di baraonda, per fortuna, conosce la parola fine: Brescia è meritatamente avanti sul 46-49.
Terzo periodo. Si riparte e, giustamente, Caserta si prende subito un contropiede. Per fortuna ci pensa Sosa a rimettere le cose nel verso giusto (21 punti e -1). Il risveglio di Watt è solo offensivo visto che continua a soffrire troppo Berggren. La Juve inizia, senza un motivo, a forzare dalla lunga distanza mentre Moore continua a fare scelte sbagliate in rapida successione. Tra tante cose brutte, arriva l’alley oop sull’asse Giuri-Watt che riaccende il Palamaggiò e poi c’è la zingarata di Sosa (57-55 al 25’). Rientra in campo Landry… ecco, appunto: triplona e nuovo sorpasso bresciano. Watt imperversa (12 punti nel periodo) e finalmente anche la difesa bianconera dà segnali di vita anche se Moss è un trattato di pallacanestro. La difesa bresciana ha una voragine al centro ed è lì che Watt costruisce le sue fortune. Al 28’ si grida al miracolo quando Bostic infila un siluro dall’angolo (67-62). Quando gioca in contropiede, Caserta è una delizia per gli occhi: altro alley oop stavolta sull’asse Giuri-Putney per il +7. La difesa è tornata quella che conosciamo e Brescia fatica a tirare. A 3” dalla fine Dell’Agnello prende tecnico dopo un fischio che definire dubbio contro Watt è un eufemismo. Suona la sirena ed è 69-62.
Quarto periodo. Ormai c’è una vasca al posto del canestro bresciano: bombe di Giuri e Sosa per il 75-64. Ci si mette anche Berggren che si fa fischiare tecnico dopo essersi accomodato in panchina con cinque falli. Czyz commette due disattenzioni consecutive che permettono alla Leonessa di tornare sul -7 con 6’ ancora da giocare. Che diventa -5 con Moss in contropiede (76-71). Ed è qui che Cincia colpisce dalla lunga distanza col primo canestro su azione della sua trecentesima partita in A. Al 37’ è 81-77 perché Landry continua a fare canestro (27). Sono ancora Cinciarini e Bostic a rintuzzare i pericolosi attacchi bresciani. La Leonessa, sul -4, sbaglia due triple aperte con Moss e Landry. A chiudere la pratica, definitivamente, è Sosa dalla lunetta. Che fatica.