Eravamo rimasti al Del Duca di Ascoli quel maledetto 20 giugno ’92. Il Taranto vince lo spareggio e la Casertana sprofonda in C1. E’ l’inizio della fine per i rossoblù. Materazzi, subentrato ad Adriano Lombardi sei mesi prima non riesce nell’impresa di salvare una squadra che ha dovuto troppe volte fare i conti con la sfortuna. E ora l’allenatore torna a Caserta con un altro ruolo, quello del dg, ventiquattro anni dopo. Ma fu proprio Caserta che per certi versi lo lanciò. Guidò i falchetti dall’85 all’87. Riuscì ad ottenere prima un quinto e poi un terzo posto sfiorando la B. Ma la Casertana di quell’epoca la ricordiamo soprattutto per la fantastica cavalcata in Coppa Italia terminata ai quarti di finale dopo aver eliminato la Fiorentina. Un allenatore innovativo che riusciva a cambiare modulo a seconda degli avversari adattandosi alle caratteristiche dei calciatori che incontrava. Fu uno dei primi a sfruttare la trappola del fuorigioco in serie C nonostante il parere contrario dell’allora ds Enrico Fedele. Da quel momento decollò la sua carriera fatta di promozioni, salvezze miracolose e nuovi incarichi. Ora riparte da Caserta che in fondo non ha mai dimenticato.