SANTA MARIA CAPUA VETERE – Una rovesciata del genere la si sogna giorno e notte. Ancor di più, se poi è utile a concretizzare una vittoria od anche un pareggio. Certe acrobazie, in stile figurine Panini, appartengono al repertorio dell’ariete classe ’96 Manuel De Carolis, promettente attaccante di Sora che ha fissato il punteggio sul 2-2 contro il Castrovillari, grazie a quello che più di tutti è il gesto d’alta classe. Per l’ex Isola Liri è il secondo goal stagionale dopo la rete realizzata contro la Sancataldese. Un goal molto importante per un figlio d’arte, infatti molti ricordano il padre Tommaso, attaccante classe ’68 che ha giocato in passato con Turris, Castel di Sangro e Monopoli.
IL RAMMARICO. Cresciuto nei settori giovanili di Sora, Isola Liri, Pescara e Latina, il ragazzo che lavora per diventare il bomber del futuro sperava che il goal fosse utile per iniziare una rimonta che c’è stata a metà: “C’è molto rammarico, abbiamo regalato qualcosina nel primo tempo ma loro con un tiro in porta hanno fatto due goal. Potevamo fare qualcosa in più, ma dalle prossime settimane potremmo recuperare”.
IL TEMPISMO. Sono bastati appena tre minuti per l’attaccante laziale per andare in goal, infatti subito dopo che Grimaldi lo ha inserito al posto di Brogna, ha segnato: “Nella mia testa non ci ho pensato due volte, appena ho visto la torre di testa di Del Sorbo. Questi colpi ce li ho, ho tentato la rovesciata ed è andata bene per fortuna. Per la seconda volta in campionato, sono entrato e faccio goal. Mi fa piacere che quando il tecnico mi chiama all’opera mi faccio trovare sempre pronto”.
LA DEDICA. Subito dopo il goal, si è esibito in un’esultanza sfrenata, una traversata dall’altra parte del campo per festeggiare con il main sponsor Giacomo De Felice e con il ds Antonio Governucci: “Tutti e due mi avevano detto che avrei fatto goal, anche all’intervallo mi hanno detto “Stai pronto che entri e fai goal”. Così è stato, così sono corso da loro per dedicare il goal sia a Giacomo De Felice che Antonio Governucci, persona che mi ha portato qui a Santa Maria Capua Vetere. La piazza è bellissima, da quando sto qui mi sento a casa, mi trovo bene con la società e con i tifosi. Oltre a loro dedico il goal a mio padre presente alla partita ed alla mia famiglia”.
FIGLIO D’ARTE. Sin da giovane età tutti lo hanno avvicinato al padre Tommaso, che in carriera ha realizzato tante reti tra Serie C1 ed Eccellenza. E da lui, Manuel impara, con quei consigli che solo un padre bomber può fare: “Il calcio ce l’ho nel sangue. Seguo i consigli che mi dà mio padre. Di lui ammiro tutto, spero di fare quello che ha fatto lui in carriera, se non di fare qualcosina più. Già avvicinarsi al suo curriculum, sarebbe bellissimo affermarmi. E mi ricordo ancora quando vidi la sua prima partita con la maglia della Turris, avevo due anni, quindi ho solo immagini sfocate in mente, ma emozioni indimenticabili”.