Lecce, Juve Stabia e Foggia. La Casertana riesce a tenere testa alle big del girone dimostrando di trovarsi a proprio agio quando si incontrano formazioni che puntano alla vittoria. «Dall’andamento di queste partite – dice il direttore sportivo Luca Pensi al collega Riccardo Marocco del Mattino – credo che ai punti avremmo meritato di vincere in tutte e tre le occasioni. Ce la siamo giocata con tutti quanti e questo è per me motivo di soddisfazione. Del resto, questa squadra deve capire che se non snatura il proprio gioco darà fastidio a tutti. Dobbiamo continuare a giocare in modo umile e aggressivo, lottando su ogni pallone e smettendo di farlo soltanto dopo il triplice fischio finale. Quando abbiamo iniziato a giocare in maniera diversa, ci siamo fatti del male. Non dobbiamo essere, infatti, propositivi, ma aspettare e ripartire. Tutto ciò pensando a una partita per volta. Una volta raggiunta la quota salvezza, potremmo iniziare a fare discorsi diversi». Il diesse ternano, quindi, accetta ben volentieri l’etichetta di squadra attendista assegnata alla Casertana. «Che siamo una squadra speculatrice – dice Pensi – è un fatto che non solo non mi dà fastidio ma, anzi, per me è motivo di orgoglio. Mi darebbe fastidio il contrario, cioè quello di squadra bella ma non vincente. In campionato, peraltro, si va avanti con i punti a prescindere dal modo con cui li conquisti. I nostri avversari devono sapere che per batterci dovranno sudare le proverbiali sette camicie. Se non avessimo avuto quel passaggio a vuoto a Francavilla, oggi avremmo potuto avere una delle migliori difese del girone. Se avessimo potuto disporre di Corado fin dalla prima partita di campionato – continua il dirigente – credo che avremmo avuto almeno cinque punti in più in classifica. Ho fortemente voluto questo giocatore, venuto tra lo scetticismo di tutti ma che ora sta dimostrando il suo valore. È un attaccante che fa reparto da solo e si sacrifica per la squadra». Corado, poi, potrebbe essere quel grimaldello ideale per scardinare le di- fese di quelle squadre magari meno forti della Casertana. Un esempio potrebbe essere l’impegno di sabato al Pinto contro l’Akragas. «Contro i siciliani sarà una partita difficile – ammette Pensi – forse anche più di quella contro il Foggia. Troveremo di fronte un avversario con l’acqua alla gola e con il disperato bisogno di punti, per cui sono convinto che a Caserta verrà un’Akagras che si chiuderà a riccio pur di uscire dal campo con un risultato positivo. Non dobbiamo assolutamente sottovalutare questa squadra. Importante sarà approcciare la partita nel migliore dei modi».