La sua carriera è iniziata da Caserta. Anni novanta, Marco Arno fa parte delle giovanili della Casertana e ogni giorno ammira da vicino campioni che anni dopo avrebbero giocato in A e addirittura nazionale. I ricordi nella sua memoria sono tantissimi, ma quelli legati a Caserta restano indimenticabili. “Ho avuto la fortuna di vivere gli anni d’oro della Casertana. In quel periodo tra la fine degli anni ottanta e l’inizio dei novanta sono passati calciatori come Campilongo, Ravanelli, Bucci, Cerbone, Carbone, fior di giocatori. Erano anni in cui il calcio veniva vissuto in maniera diversa. Era un modo di fare calcio completamente diverso, sicuramente più bello. All’epoca l’allenatore della Primavera era Gianfranco Farina e gli devo tanto perché mi ha dato tantissimo sia sotto l’aspetto umano che tecnico. Ero ragazzino e mi ha aiutato a crescere come calciatore ma anche come uomo”. Il debutto nel ’93 contro il Siracusa, la prima volta non si scorsa mai: “Come potrei. Fu una grossa emozione perché tra l’altro feci l’assist a Cerbone per il 2-0. Un cross dalla destra e Raffaele raddoppiò. Ricordo quella domenica con grande affetto perché in tribuna c’era anche mio padre a vedermi e fu veramente una delle domeniche più belle della mia vita. A mio padre, che purtroppo non c’è più da qualche mese, devo tanto e mi fece enormemente piacere debuttare in quel modo con la maglia della Casertana a cui resto legatissimo. Di Caserta ricordo i viaggi in macchina con mio padre e un giorno al bio di San Clemente mi disse: Voglio vedere quando mi fai andare verso la Reggia…”
A Foggia invece Arno arrivò da difensore esperto e navigato anche se non furono tutte rose e fiori. “Foggia purtroppo rappresenta un grosso rammarico. Arrivai verso fine carriera nonostante alcuni approcci negli anni precedenti. Fu un’annata infelice anche perché mi infortunai alla prima giornata di campionato e saltai tante gare. Ricordo però anche alcuni aspetti positivi come il calore di una piazza importante, la fame dei tifosi, la voglia di vincere che si respirava quotidianamente. Giocare allo ‘Zaccheria’ fa effetto e non è facile per gli avversari”. E a tal proposito, la Casertana domenica sera sarà proprio in terra pugliese per provare ad arginare la capolista: “Sotto l’aspetto ambientale l’impatto che si ha quando si mette piede in campo Il Foggia arriva da una serie di risultati positivi, è un gruppo collaudato che gioca insieme da diversi anni. Squadra quadrata e gestita da un tecnico come Stroppa che sa il fatto suo e che secondo me sta affrontando in maniera molto intelligente questa avventura rossonera sia dal punto di vista tecnico che emotivo”. Il pronostico sembra pendere dalla parte dei rossoneri anche se ultimamente i falchetti stanno dando filo da torcere a diverse big (vedi Cosenza e Juve Stabia). “Hanno trovato equilibri giusti – continua Arno – e lo confermano quattro risultati utili consecutivi. Inoltre ha una delle migliori difese del campionato ed è a ridosso delle prime della classe. Un risultato positivo a Foggia potrebbe dire molto dal punto di vista morale e per il prosieguo stagionale”. Dopo aver condiviso l’esperienza di Ischia e Rimini con Sasà Campilongo, Arno è entrato nel settore giovanile dell’Ancona. “Alleno l’under 15 dell’Ancona e mi sta dando tanto sotto l’aspetto professionale. Si è presentata questa occasione e sono felice di essere qui in un club importante storico e ambizioso. Inoltre sono delegato regionale A.I.A.C. delle Marche ed è un ruolo in cui credo molto ”.