SANTA MARIA CAPUA VETERE – La regola numero uno dell’addizione è la proprietà commutativa, la quale afferma che cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia. Ebbene, Teore Grimaldi segue alla perfezione le indicazioni di una delle regole base della matematica, effettuando diverse modifiche in ogni partita che viene disputata dal suo Gladiator. Sin dal match contro la Sancataldese, l’ex allenatore della Frattese ha puntato non sempre sulla stessa e solita formazione, ma ha fatto delle novità e delle sorprese una consuetudine. Questo concetto permette a tutti i giocatori di restare sempre sulla corda, così da dare il massimo in ogni allenamento. Perché è lì, nelle sedute settimanali, che il trainer fa le sue valutazioni e decide se confermare o cambiare gli interpreti della partita precedente.
IL POSSESSO PALLA. In ognuna delle cinque gare, sono state fatte almeno due modifiche, ed il risultato non è mai quasi cambiato. Sin dal suo arrivo sulla panchina sammaritana, Grimaldi ha ottenuto le vittorie contro Sancataldese, Aversa Normanna, Turris, Due Torri ed ha pareggiato contro la Sicula Leonzio. Ben tredici punti frutto di prestazioni notevoli, in cui il gioco è stato in costante crescita. Il possesso palla, tra le prerogative principali del suo programma lavorativo, migliora settimana dopo settimana ed oramai si aggiudica costantemente il confronto con quello della squadra avversaria. Se però nel fortino della Turris è un exploit, contro il Due Torri è un dovere. E di fatti, i neroazzurri hanno tenuto palla per larghi tratti del match, provando in tutti i modi a scardinare la retroguardia avversaria.
IL CINISMO. Non è mai facile per nessuna squadra affrontare un team che si porta con almeno sette giocatori dietro la linea della palla, arrivata in Campania con l’obiettivo di portare un punticino a casa. E’ logico che una strategia che punta tutto sul possesso palla necessita dei goal per veder premiato il proprio lavoro. E contro i pirainesi ne è arrivato uno, fondamentale per la vittoria ma troppo riduttivo per quanto creato. In effetti le occasioni sono state tante e non sono state finalizzate per imprecisione e per la bravura del promettente portiere africano classe ’96 Muhammad Drammeh, il quale ha tolto dalla porta almeno quattro tiri velenosi. L’unica nota dolente del match domenicale è il cinismo, così come sottolineato anche da Teore Grimaldi, perché partite come quella col Due Torri devono terminare anticipatamente, senza rischiare di subire la beffa nel finale.
IL TEORE-MA. Ma fino a quando in difesa c’è una retroguardia impenetrabile che blocca sul nascere ogni offensiva ospite, Grimaldi può dormire sonni tranquilli. E’ vero che Emilio Zeoli è stato inoperoso, tanto da poter rientrare nella lista degli spettatori non paganti, ma il calcio, si sa, è una scienza non esatta, quindi può succedere di tutto e di più nei novanta minuti più recupero. Vittorie come quella di domenica innalzano ancor di più il morale del gruppo che si sta compattando sempre di più e sta giovando non solo dei titolari ma anche delle forze fresche che entrano in campo con la massima dedizione. Possesso palla, strategia offensiva e difensiva, compattezza del gruppo: i principi cardini del pensiero grimaldiano.