Dopo l’assemblea dei soci di ieri pomeriggio, il presidente della Casertana Giuseppe D’Agostino ha voluto chiarire un paio di punti. «Ho chiesto agli altri soci – ha dichiarato a Marotta del Mattino – di scegliere se cedermi le quote o se acquistare le mie a titolo gratuito. Non c’è nessuno screzio tra i soci della Casertana, ma solo diversità di vedute sul modo di gestire il club. Se vogliamo crescere c’è bisogno di un solo capo». Secondo lo statuto del club, le decisioni importanti si prendono con il 67 per cento delle quote: D’Agostino e il gruppo Conte-Palomba hanno il 45 ciascuno. Così o si decide insieme o si paralizza la vita del club. Ed è un rischio che la Casertana non può correre. Entro la prossima settimana ci sono da pagare 100mila euro di tasse, pena altri punti di penalizzazione in classifica. Poi, a metà dicembre gli stipendi dei calciatori per circa 300mila euro e ancora fornitori dipendenti e Luca Tilia. Sulla proposta di D’Agostino i soci napoletani hanno chiesto qualche giorno di riflessione e l’assemblea si è aggiornata a lunedì prossimo. «Ma il problema non sono i soldi da pagare – spiega D’Agostino – né la fideiussione da sostituire a Tilia perché tutti i soci si sono resi disponibili a partecipare in quota. È solo una questione gestionale».