Nessuna vittoria, cinque sconfitte, 20 reti subite, -11 di media inglese, -13 di differenza reti in sei partite. Il pareggio interno, tra l’alto subito in extremis, contro l’Albanova vale il penultimo posto in classifica, con solo punto, davanti al San Vitaliano, che però ha una partita in meno.
Definire nero il momento del Vitulazio è forse anche poco. Eppure, dopo un inizio da incubo, qualcosa era cambiato: dopo le 11 reti subite nelle prime due giornate, Della Corte aveva cambiato modulo passando dal 4-3-3 al 4-4-2, ritenuto più adatto agli uomini a disposizione. Risultato: miglioramenti sotto il profilo del gioco e piccoli passi in avanti, come dimostrava la sconfitta di Santa Maria La Fossa (sbagliando un rigore e cogliendo una traversa) ed il pari contro quella che oggi è una delle tre capoliste. Poi è arrivata un’altra sconfitta, in casa del Galazia Maddaloni, prima del tracollo interno (2-5) di sabato scorso contro l’Olimpia Casalnuovo.
Una partita in cui ancora una volta il Vitulazio ha mostrato grande ingenuità (clamorosa quella sulla seconda rete subita), nonostante giocasse contro una squadra imbottita di giovani ma che correvano e lottavano su ogni pallone. Ancora una volta, sono emersi i soliti difetti: poca cattiveria in un attacco in cui Gheremedin predica nel deserto e difesa troppo distratta.
Una mano potrà arrivare dal mercato, dove si dovranno cercare soprattutto uomini di esperienza. Ed il portiere/allenatore ne sembra cosciente. “La società sa già come intervenire. Dobbiamo cacciare gli attributi”, ha detto a fine partita. Già perché per ancora qualche settimana bisogna continuare solo con questi elementi: altrimenti i nuovi rischiano di arrivare quando la rimonta sarà molto, troppo complicata.