SANTA MARIA CAPUA VETERE – Per un giovane non è mai facile attenuare il peso di debuttare da titolare in una categoria mai disputata prima. Ancor di più lo è quando la propria squadra viene da un momento negativo e si presenta l’occasione del riscatto tra le mura amiche, in quello che è tuttavia lo stadio della tua città ed i colori sono quelli della tua squadra del cuore. Domenica pomeriggio, Alessio Capitelli ha provato questo misto di sentimenti nell’intero arco della gara contro la Sancataldese ma non ha pagato l’emozione di farsi valere davanti al pubblico sammaritano, effettuando una grande prestazione e risultando il migliore in campo della sfida che sancisce la rinascita del Gladiator.
CARPE DIEM. All’esordio sulla panchina neroazzurra, il nuovo allenatore Teore Grimaldi gli ha concesso subito l’opportunità di rivincita, dopo che sotto la gestione Squillante ha raccolto appena 80 minuti, racimolati tutti nella partita contro la Palmese, quando è subentrato a Mangiapia dopo dieci minuti. Nelle precedenti sette partite, cinque di campionato e di Coppa Italia, il talento sammaritano classe ’97 non è mai stato utilizzato, tanto che per molti addetti ai lavori era finito nel dimenticatoio. Ma il fresco diciottenne non ha perso la testa ed ha continuato a lavorare, sicuro che l’occasione giusta sarebbe arrivata prima o poi. E così è stato, prima con la Palmese e poi con la Sancataldese: prestazioni che fanno alzare tantissimo le sue quotazioni e per il momento gli concedono la prelazione all’inamovibilità a discapito di Giuseppe Gabbiano e Gianluigi Mangiapia.
IL DEBUTTO CON IL GLADIATOR. Una nuova era nella carriera del figlio dell’imprenditore di Santa Maria Capua Vetere Rosario Capitelli, rinomato in città per la passione per il tennis e per il suo ruolo di presidente del Gruppo Tennistico Sammaritano. Apprezzato sin da ragazzino per le sue qualità, egli fa la trafila del settore giovanile del Gladiator giocando nel ruolo di esterno offensivo destro e con cui vince il campionato Allievi nell’epoca Luce sotto la guida di Giovanni Masecchia. L’anno dopo viene allenato nella juniores da Michele Motta mentre nel 2014 ha la grande opportunità di esordire. L’allenatore Angelo Di Costanzo gli concede il debutto in prima squadra, in occasione del match di Coppa Italia che viene vinto dall’Herculaneum col punteggio di 0-1, in data 7 dicembre 2014.
LA CONFERMA. Ad Angelo Di Costanzo, allenatore pro-tempore dopo l’esonero di Giovanni Galdo, subentra Antonio Carannante che lo conferma per l’intera stagione da titolare ed il primo che lo arretra come terzino, posizione che è più congeniale alle sue caratteristiche e può permettergli di fare carriera. Il virgulto neroazzurro diventa uno dei perni inamovibili anche nella passata annata con Marco Mazziotti ed Antonio Carannante, così da ottenere un buon numero di presenze in Eccellenza e da essere coccolato dai suoi tifosi. Alessio viene apprezzato per il suo senso della posizione e per la bravura nell’anticipo, il tutto accompagnato da quel pizzico di caparbietà e personalità che per un giovane è importante. “Manca di impatto fisico” gli dicevano da bambino, ma da questo punto di vista è migliorato e lo dimostra la gara di domenica, quando si è trovato a fronteggiare avversari più robusti di lui.
L’OCCASIONE. In estate il direttore sportivo Antonio Governucci non ha dubbi nell’aprirgli le porte della Serie D, facendo di lui il primo riconfermato sammaritano del nuovo Gladiator nato dalle ceneri del Progreditur Marcianise (a lui seguirà dopo qualche settimana Carlo De Falco). Un rapporto tra i due che nasce sin dall’epoca Luce, tanto che lo stesso Governucci aveva quasi definito il suo passaggio al Matera in Lega Pro, prima che saltasse tutto. Ed ora l’opportunità per spiccare il volo è arrivata ed Alessio Capitelli non se la vuol lasciare scappare, perché sa che il futuro è nelle sue mani. Anzi nella testa e nei piedi di un nuovo fiore che sboccia all’interno della folta stirpe del calcio sammaritano.
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