Nel giorno in cui è stato annunciato l’ingresso in società di nuovi imprenditori (Conte e Palomba), arriva una clamorosa decisione da parte del co-presidente Pasquale Corvino. “Da oggi non faccio più parte della Casertana – ha esordito – e ho deciso di non accettare neppure la carica di Presidente del Consiglio di Amministrazione. Mi dimetto perché non sono d’accordo con alcuni aspetti della gestione amministrativa di questo club. Non c’è più una casertanità essendo io l’unico del territorio, mi sento isolato anche perché tutti fanno capo solo a Tilia con cui ho avuto più di una volta divergenze di vedute”. Un particolare non da poco è il fatto che lo stesso Corvino abbia voluto confermare, contro il volere di dirigenti e direttore sportivo, i vari Potenza, Rainone, Matute, Giannone rimettendoci di tasca propria: “Se non fosse stato per me – continua Corvino – non li avrebbero confermati e sarebbero stati costretti ad andare via come hanno fatto altri calciatori. Non credo inoltre che due persone non di Caserta debbano dirigere la società ricoprendo cariche di direttore generale e sportivo percependo tra l’altro cifre importanti. Da questo momento in poi sono pronto a cedere il mio pacchetto di quote che corrisponde al 6%”. La delusione di Pasquale Corvino deriva anche dalla contestazione dei tifosi che negli ultimi giorni si è inasprita: “Una parte della tifoseria mi contesta e io francamente sono stanco di questa situazione. A loro dico soltanto una cosa: non conoscete il significato della parola grazie. Ho fatto grandi sacrifici e investimenti nella Casertana perché sono casertano e mi avrebbe fatto piacere portare avanti un certo progetto. Ma per i motivi elencati ho deciso di dire basta. In due messo ho sborsato oltre centodiecimila euro, questo deve far capire tante cose. E c’è anche chi si permette di offendere e contestare. Da oggi esco definitivamente di scena”. Dunque un colpo di scena a sorpresa che non potrà essere sottovalutato dall’attuale dirigenza visto anche l’impegno economico non indifferente sostenuto dallo stesso Corvino. A questo punto il presidente Tilia dovrà provare a convincere il socio a tornare sui suoi passi e sistemare le cose una volta per tutte per il bene della Casertana.