Dalle sfide per la B a quel maledetto spareggio di Ascoli: ecco perchè Casertana-Taranto non sarà mai banale



I casertani ad Ascoli per lo spareggio del 1992
I casertani ad Ascoli per lo spareggio del 1992

Tutto ebbe iniziò da quel sabato di 24 anni fa quando ad Ascoli la Casertana perse la B e iniziò un inesorabile declino. Una C1 anonima poi il fallimento. Vent’anni di serie D prima di tornare tra i pro e provare a restarci con tutte le proprie forze. Destino non troppo diverso per il Taranto che di fallimenti ne ha vissuti più di uno in tutti questi anni, ma ha sempre trovato la forza per ripartire, arrivare fino alla C1 (Prima Divisione) e ritrovarsi nel calcio che conta dopo il ripescaggio. Questa sera saranno uno difronte all’altro e allora è giusto ricordare, tirare fuori dal cassetto quello che è stato perchè col Taranto non è e non sarà mai una partita banale. Nel ’69 ad esempio, i due club si giocavano la B. La spuntò la Casertana, poi un illecito col Trapani consegnò la cadetteria agli ionici che ringraziarono e salirono. Due anni dopo entrambe pericolanti in serie B, tarantini salvi e Casertana nuovamente in C1. Vent’anni dopo, scenario ancora una volta il Pinto, gremito più che mai. Taranto capolista del girone C, terz’ultima di andata. Doppietta di Campilongo e gol di Lanci. Capolista che ha solo tre punti di vantaggio e la concomitante sconfitta interna della Salernitana col Palermo riapre clamorosamente i giochi (le prime due passavano).

La Casertana retrocessa in C1
La Casertana retrocessa in C1

Poi a Giarre la settimana successiva il sogno si infranse, Taranto e Salernitana a braccetto nella serie superiore e arrivederci alla prossima. Come vent’anni prima, falchetti in B due stagioni dopo e con i pugliesi ci si gioca la sopravvivenza. Al ritorno non c’è storia. La Casertana si permette di sbagliare anche un rigore con Carbone, Campilongo ne mette due, Cerbone fa il resto. Vitali e i suoi sembrano spacciati, poi magicamente vincono a Piacenza con un rigore fatto ripetere tre volte. Si aggrappano allo spareggio e gli va bene, fin troppo. Il grosso lo fa Materazzi che ad Ascoli schiera una formazione che definire tale è un complimento. Lascia in panchina Carbone e quando lo inserisce nella ripresa è tardi. Il peperino calabrese pareggia il gol di Turrini. La frittata la fa la difesa che si lascia infilare da Fresta in contropiede. Esplodono i 5000 tarantini, disperazione più totale per i campani che oltre alla B perdono anche due fratelli Pasquale Caso e Vincenzo Bruno. Al ‘Del Duca’ non arriveranno mai perchè la loro macchina si schianta all’uscita del Gran Sasso con una Saab e per loro non c’è più nulla da fare. Dramma nel dramma. E’ l’inizio della fine e la fine di un ciclo. L’era Cuccaro si conclude nel ’93 e il Taranto l’anno dopo (in serie D) si viene a prendere la promozione in Via Medaglie d’Oro vincendo 2-0. Nel ’96 in C2 si gioca a Nocera per la squalifica del Pinto. Questa sera si deve vincere innanzitutto per risollevarsi in classifica, acquisire fiducia e togliersi qualche altro sassolino che non cancellerà il passato, ma renderà i casertani un po’ più felici.




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