SANTA MARIA CAPUA VETERE – Per sugellare il goal numero 100 nei vari campionati disputati in carriera, non poteva che scegliere un colpo di classe che dal vivo ti fa stropicciare gli occhi. Ma del resto se il soprannome “Il Mago” ti segue ogni volta che metti piede in campo, un motivo ci sarà. Flavio Marzullo, da vero prestigiatore qual è, dribbla due avversari con un tocco, più che altro un trucco del mestiere, e beffa il portiere del Sersale con un pallonetto morbido che si è insaccato sotto la traversa. Il goal ha messo la firma sulla vittoria per 1-3 del Gladiator al “Guido D’Ippolito” di Lamezia Terme, mandando in visibilio la panchina neroazzurra ed i tifosi che si sono sobbarcati quattrocento chilometri, pur di assistere alla prima esibizione stagionale dei propri beniamini.
E SONO 100 IN CAMPIONATO! Ma il fantasista napoletano non s’era accorto minimamente dell’importanza statistica della rete, tanto che svela: “In verità, prima che iniziasse non ci avevo proprio pensato, poi mentre ritornavo dalla trasferta, mi è arrivata la chiamata di un amico che m’ha detto “Flavio, vedi che questo è il tuo goal numero 100 in campionato” ed io solo allora mi sono catapultato a ricontare tutti i goal. Questo calcolo vale solo per i goal in campionato, perché contando anche quelli in Coppa Italia e play-off, penso di essere a quota 120”. Parte così con il piede giusto l’avventura con il Gladiator: “E’ sempre difficile e bello siglare un goal del genere. Al di là della bellezza, ha chiuso definitivamente la partita. Ci tenevo tanto a partire bene con questa squadra, dopo tutti gli sforzi ed i sacrifici fatti dalla società. Credo che fosse scritto nel destino che il mio goal numero 100 fosse siglato con la casacca del Gladiator, piazza che ho sempre seguito con affetto”.
LA PRIMA RETE. Un bottino di reti che parte da lontano, da quella stagione 2001-2002 con la casacca del Monterotondo in D, con cui a fine stagione mette a referto ben tredici reti: “Non ricordo bene il primo goal, allora avevo diciassette anni ed ero stato mandato in prestito dalla Juventus, club con cui sono cresciuto tra Allievi e Primavera. In carriera, ho timbrato quasi tutte le stagioni, tranne quando l’infortunio al ginocchio mi ha tenuto fermo per un po’ di tempo. Ed il massimo l’ho raggiunto nel mio biennio a Terracina, con cui ho siglato rispettivamente 17 e 15 reti. Do spesso il mio contributo in fase realizzativa soprattutto sui calci da fermo, però io sono un giocatore che preferisce farli fare i goal, assistendo al meglio i miei compagni”.
IL LAMPO DI GENIO. Il ds neroazzurro Antonio Governucci è certo che se questo goal fosse stato messo a segno in Serie A, le televisioni lo avrebbero fatto rivedere venti volte al giorno. Probabile, vista la bellezza di un gioco di prestigio che lo stesso Marzullo ci spiega: “Ho seguito alla lettera quella che dice il tecnico Luigi Squillante in allenamento. Ho accorciato sulla palla e, sulla respinta del difensore, sono arrivato per primo. La mia intenzione era quella di colpire la sfera con l’interno collo e farla girare, ma mi continuava a rimbalzare un po’ male, a causa del terreno di gioco pessimo. Non trovavo la coordinazione per far partire il tiro forte, così mi si è accesa la lampadina, quando ho pensato di toccarla in maniera morbida. Dunque ho fatto un tocco in più per metterla a terra ed ho eseguito un pallonetto che è finito in rete. Ci vuole anche una dose di fortuna, perché il portiere era fuori dai pali”.
DALLA DAMIANO PROMOTION ALLA JUVENTUS. Nato a Napoli il 17 dicembre 1983, Marzullo ha dato i primi calci al pallone alla Modesto Ferlaino, prima di girovagare tra il Caselle Napoli ed il Centro Ester. Nelle scuole calcio si parla di un ragazzino dai piedi delicati che dà del tu al pallone come se fosse il padre, così s’assicura le sue prestazioni la Damiano Promotion di Carmine Tascone (tra l’altro vecchio allenatore del Gladiator). Flavio cresce e Tascone lo cede alla Juventus, diventando di fatto il primo calciatore ceduto dalla rinomata scuola calcio napoletana alla Vecchia Signora. A Torino gioca con gli Allievi Nazionali di Giancarlo Corradini e con la Primavera di Giampiero Gasperini (attuale allenatore dell’Atalanta ed ex Genoa), poi inizia una carriera tra Serie C e D che lo porta a vestire le casacche tra le altre di Viterbese, Reggiana, Arezzo, Marcianise, Savoia e Lodigiani. Nell’estate che sta per terminare è arrivato a Santa Maria Capua Vetere con l’appellativo di “Il Mago” che ci svela da dove proviene: “Nel 2010, quando sono approdato a Gaeta, ho fatto oltre alle prestazioni due goal simili a pallonetto. Da allora un tifoso mi chiamò così e questo soprannome m’è rimasto”.
LA CONCORRENZA. Sabato scorso a Lamezia Terme, Marzullo è partito dalla panchina così come l’altro pezzo da novanta Cristian Luis Criniti. Ciò certifica l’abbondanza nel reparto avanzato che non può che essere utile al Gladiator: “Domenica, per la defaillance del ’96 in difesa, l’allenatore Luigi Squillante ha optato giocoforza per l’under in attacco. Sabato è toccato a me e Cristian partire dalla panchina, ma l’importante è farsi trovare sempre pronti. Io sono dell’opinione che la quantità aiuta a migliorare la qualità. La concorrenza è importante perché il campionato è lunghissimo. La dirigenza ha operato benissimo infatti ritengo che la squadra sia completa. Non siamo noi la corazzata. Il campionato lo devono vincere gli altri, noi siamo consapevoli della nostra forza, ma sono sicuro che comunque avremo modo di avere le giuste occasioni”.
L’ADRENALINA PER L’ESORDIO IN CASA. Oggi pomeriggio alle 14.30 ci sarà il “primo abbraccio” con i tifosi neroazzurri, mentre domenica ci sarà l’esordio casalingo in un Piccirillo nuovo di zecca. Un momento che lo stesso Marzullo non vede l’ora di vivere: “Ne abbiamo parlato ieri in allenamento. Ci hanno raccontato del grande entusiasmo, dell’allenamento preso d’assalto dai tifosi veri, della voglia di riveder lottare la squadra per qualcosa di importante. E’ tanta la voglia di giocare a Santa Maria Capua Vetere, in uno stadio nuovo, restaurato. Speriamo di regalare una grandissima domenica e di far tornare ancor più gente per la domenica successiva contro l’Igea Virtus Barcellona. L’entusiasmo dei tifosi è quello nostro. Giocare con un pubblico è sempre stimolante”. E di sicuro Marzullo cercherà di ripetersi al Piccirillo con altri colpi d’alta classe, che entrino nel cuore della torcida neroazzurra ed aumentino sempre di più la sua scia magica.