SANTA MARIA CAPUA VETERE – L’allenatore dei record è ritornato in quella stessa piazza da cui questo appellativo ha avuto origine. A tre anni di distanza dalla spettacolare stagione 2012-2013, che non è culminata nella promozione in Lega Pro solo ed esclusivamente per la strapotenza economica dell’Ischia targata Carpisa & Yamamay e per qualche errore di troppo sotto porta “voluto e ben pagato” (a buon intenditore poche parole), intorno a fine giugno Luigi Squillante ha deciso di voler riprendere quel discorso, interrotto bruscamente dall’allora patron Lazzaro Luce nell’aprile del 2013, ed ha accettato la proposta del Gladiator, senza guardarsi indietro. In pochi secondi è stato polverizzato l’accordo verbale con l’Herculaneum, con tutte le polemiche che ne sono scaturite, ma il cinquantenne di Sarno la sua decisione già l’aveva presa. Tornare a Santa Maria Capua Vetere, piazza che lo ha lanciato al grande calcio e che ora può e deve trasformarsi nel luogo della definitiva consacrazione. Un nuovo record da raggiungere nel progetto triennale neroazzurro e da aggiungere al suo palmares: la Lega Pro.
IL PRIMO ABBRACCIO. Troppo forte è stato il richiamo di una tifoseria che gli ha dato tanto ed a cui lui ha ricambiato con un equivalente in termini di risultati. Così il primo abbraccio con la torcida neroazzurra è avvenuta ufficialmente in occasione della presentazione ufficiale. Al momento del suo ingresso sul palco, da parte dei tifosi sammaritani è partito un applauso scrosciante che lo ha emozionato e che, ancora una volta semmai ce ne fosse bisogno, gli ha fatto capire che in estate ha compiuto la scelta giusta: “L’ho detto sul palco. Ho visto un bagno di folla, sontuoso. Personalmente è la prima volta che mi capita da quando alleno. Mi ha riempito il cuore di gioia il boato che ho avvertito, di cui sono responsabile per quello che abbiamo costruito tre anni fa e che ci ha permesso di uscire sulla Domenica Sportiva della Rai e anche su Sky. Per di più, fare una presentazione in un luogo dove esiste la storia, l’Anfiteatro alle spalle la dice tutta. Non mi aspettavo una piazza così gremita. Fa piacere a tutti quando vedi tanta gente, vuol dire che qualcosa di buono sta nascendo”.
DISCORSO DA RIALLACCIARE. Ovazione che mette le radici nello splendido rapporto stretto di tre anni fa, con i tifosi sempre dalla sua parte anche quando Lazzaro Luce decretò il suo esonero dopo la debacle di Francavilla sul Sinni. Episodio negativo in una carriera piena di successi che Squillante non ha alcuna intenzione di ripetere: “Con l’applicazione, l’abnegazione e con il sacrificio abbiamo intenzione di fare meglio di quattro anni fa. Non è utopia, non è fantasia, è questione che noi possiamo arrivare dove vogliamo. Lo dobbiamo volere, è ovvio che ci sono altre squadre che giocano ma posso promettere che la nostra è una squadra fatta per ben figurare. Di voli pindarici ne facciamo abbastanza. Bisogna rimanere con il giusto entusiasmo e con i piedi per terra. Sono tornato perché mi piacerebbe continuare e migliorare quel discorso che abbiamo interrotto tre anni fa”.
LE DIFFERENZE. Nonostante sia passato appena un mese e mezzo dal suo ritorno, l’ex trainer di Herculaneum, Battipagliese, Sarnese e Vis San Nicola percepisce già quali sono le iniziali differenze tra l’epopea Luce e la nuova gestione targata De Felice-Morico-D’Anna: “C’è un minimo comune denominatore che forse si assomiglia. La squadra di quattro anni fa aveva fame, questa è una squadra che ha fame in quanto ci sono giocatori che non hanno brillato tanto nell’ultima stagione. Insieme ai miei due direttori, Antonio Governucci e Salvatore Bruno D’Anna, ho deciso di acquistare questi personaggi perché ho fatto una riflessione. Per un anno un calciatore può sbagliare ma se sei un calciatore vero, il secondo non lo sbagli. Altra disamina: rimarco il grande entusiasmo che c’è. Mi riferisco al fatto che la società di quattro anni fa non era di Santa Maria Capua Vetere, infatti è palese che una società piena zeppa di sammaritani e con i D’Anna che proviene da Marcianise, distante appena tre chilometri da Santa Maria Capua Vetere, possa generare un’euforia incredibile”.
LA ROSA. Squillante ha avuto carta bianca sulla costruzione della rosa ed il suo Governucci-D’Anna lo ha accontentato con tante prime scelte che sono state concretizzate: “Sia Antonio Governucci che Salvatore Bruno D’Anna possono crescere tanto. Mi sento di dirlo perché ho qualche anno in più ed hanno cercato di accontentarmi in tutti i modi. Ora la responsabilità è tutta mia. Con l’Herculaneum e la Battipagliese le squadre non le ho fatte io ma abbiamo raggiunto gli obiettivi prefissi. Qui ho delineato una bozza di squadra ed i direttori si sono sbizzarriti nel non svenarsi. Dicono che è una campagna faraonica? No, è una campagna acquisti con le dovute maniere. Bisogna saper spendere nel momento giusto del mercato ed i miei direttori lo hanno fatto”.
IL GIRONE. A due giorni dalla composizione dei gironi e del calendario, il “sergente di ferro” esprime il suo giudizio sull’inserimento nel raggruppamento siculo-calabro-campano: “Paradossalmente negli altri anni il girone I era meno tecnico. Paradossalmente si sono invertite le cose, infatti il girone I sembra più complesso del girone H. Il nostro raggruppamento è molto equilibrato nel centro classifica con squadre come Turris, Frattese, Cavese, Gela, Sicula Leonzio Leonzio: un girone a mio avviso molto difficile, non dobbiamo lasciare niente al caso. Se dovessi fare una scaletta, metto in primis la Turris, poi la Frattese che ad un’ossatura già importante ha aggiunto atleti come Da Dalt, Ficarotta ed Ausiello alla rosa del mio amico Stefano Liquidato, dimenticando quindi le partenze di Marotta e Celiento, la Cavese, la Sicula Leonzio e dietro queste squadre, dico e sottoscrivo che si potrebbe inserire il mio Gladiator. Abbiamo il gap iniziale delle squalifiche di Maurizio Maraucci e Nicola Lagnena, che dovranno scontare rispettivamente due ed una giornata. Chi parte bene è a metà dell’opera, quindi bisogna aumentare la soglia di attenzione nelle prime due partite. Se riusciamo ad uscire indenni dalle sfide contro Sersale e Sarnese, lì inizia il vero campionato”.
IL PROGETTO TRIENNALE. Come ribadito più volte, il Gladiator punta alla Lega Pro nel progetto triennale appena battezzato. E Squillante è stato l’allenatore scelto da Giacomo De Felice e dai suoi soci per condurre il club neroazzurro nel professionismo: “Le promesse nel calcio sono tante. Al progetto triennale non credo, perché sono dell’opinione che un allenatore deve far bene ogni anno per conquistarsi la riconferma. Sarei un uomo felicissimo se riuscissi a portare questa piazza in Lega Pro ma dobbiamo fare un passo alla volta. Parlo quotidianamente con Giacomo De Felice, Raffaele D’Anna, Giovanni Morico e le ambizioni sono elevate, ma non voglio essere logorroico. L’allenatore viene confermato ogni anno per i risultati. I numeri di Squillante parlano chiaro. Se confermassi tali numeri anche quest’anno, si può iniziare a parlare di qualcosa di grande. Fino a quel momento rimango con i piedi per terra”.