SANTA MARIA CAPUA VETERE – Nello staff dirigenziale del Gladiator è entrato a far parte da questa stagione Salvatore Saldamarco. Su espressa richiesta del vicepresidente Giacomo De Felice, il dirigente sammaritano doc svolgerà il ruolo di responsabile del terreno di gioco del “Mario Piccirillo”, con compiti riguardanti l’accoglienza della terna arbitrale e le squadre ospiti ed il coordinamento degli steward. Per lui si tratta di un ritorno, infatti ha già collaborato con il team neroazzurro tra il 2001 ed il 2003, epoca in cui i sammaritani disputarono la Serie D e la C2 sotto la presidenza di Mario Natale.
“Sono entusiasta” – esordisce Saldamarco – “di tornare a casa dopo tanto peregrinare. Quando mi è giunta la proposta, non me lo sono fatto dire due volte. Appena ho avuto modo di conoscere l’entourage, composto da De Felice, D’Anna, Governucci e Morico, prima tifosi e poi dirigenti, mi sono convinto istantaneamente a sposare un progetto che può rivitalizzare una piazza come Santa Maria Capua Vetere. Tante cose mi hanno colpito nella conferenza. Il calore dei tifosi mi ha emozionato, la maglietta per Giggione mi porta ancora le lacrime, poiché lo vedevo ogni mattina ad accompagnare i bambini alla stessa scuola. Ricordi indimenticabili”.
L’EUFORIA. Per l’ex team manager di Hermes Casagiove, San Tammaro, Valle di Maddaloni, Maddalonese e Real Suessola è stata una forte emozione assistere all’euforia contagiante della tifoseria durante la conferenza stampa di presentazione: “Non vedevo tanto entusiasmo dall’epoca dei Vollero. Anche con Mario Natale e Lazzaro Luce c’era tanto entusiasmo ma lì c’era sempre la preoccupazione che, da non sammaritani, potessero andare via da un momento all’altro. In questo caso è diverso, poiché c’è una cordata di imprenditori sammaritani che, come i Vollero, riportano in alto il nome del Gladiator solo ed esclusivamente per la città”.
IL RINGRAZIAMENTO. Saldamarco si sofferma su quale sarà l’obiettivo stagionale: “Credo che il passaggio più importante lo abbia fatto Antonio Governucci, una persona che, si vede, sta nel settore da parecchio tempo. Il ds ha utilizzato parole significative, parlando di società sana, concreta, senza debiti: questo è un fattore fondamentale. Da qui partono i nostri obiettivi che sperano verranno raggiunti da una grande società. Se sono arrivato a questo” – conclude il nuovo dirigente sammaritano – “lo devo alla famiglia Corsale che mi ha insegnato i valori sani dello sport, insieme a Domenico Santonastaso, Domenico Vastante e tante altre persone che hanno collaborato con me in passato”.