Chi l’ha detto che il rugby va in vacanza? I campionati sono finiti, il Clan Santa Maria Capua Vetere ha ottenuto la permanenza in Serie C1 con la doppia vittoria nello spareggio salvezza contro il Rende et Tirrenum Mastini Cosenza e le giovanili hanno mostrato, nei rispettivi campionati di categoria, passi in avanti significativi rispetto all’ultimo biennio, mentre invece in tutta Italia impazzano le date di Beach Rugby. A Santa Maria Capua Vetere, però, già si pensa alla prossima stagione e ad organizzare le nuove leve. La compagine femminile è lì lì per riformarsi e in Villa Comunale ci sono dimostrazioni ed allenamenti il martedì e il giovedì alle ore 20, per fare proseliti, in più è più attiva che mai la squadra Old. La società gialloblù, tra l’altro vuole aprire un dialogo serio e costruttivo con il nuovo sindaco della Città del Foro, Antonio Mirra, sportivo nel dna ed ex cestista delle categorie minori, e quindi non c’è niente di meglio dell’organizzazione di un torneo ‘open’ di rugby touch, una delle varianti del rugby Union, sport nato ufficialmente solo nel 1968 in Australia, anche se già si praticava come allenamento (per lo più) o per divertimento. Le regole del Touch (Football)? Si gioca in sei, si passa sempre la palla dietro, ma anziché placcare gli avversari, li si toccano e il giocatore ‘toccato’ deve passare la palla indietro tra le proprie gambe al compagno più vicino. Se in sei fasi d’attacco non si arriva alla meta, la palla passa all’avversario. Una variante molto veloce e simpatica che si gioca con il pallone in uso agli under13, il numero 4. Tornando al torneo, organizzato per domenica 26 giugno al ‘Francesco Casino’, l’iscrizione per i giocatori sarà di 5 euro l’uno e già si contano rappresentanti della seniores, della old e delle Under 18 e 16 del Clan, ma anche altri appassionati. Il sindaco Mirra è stato invitato ad assistere ed in più, potrebbero essere presenti papabili sponsor per il Clan e per i Bufalotti Brezza (U14 dei gialloblù) della prossima stagione. Una buona occasione per divertirsi, allenarsi, non perdere il contatto con l’agonismo e per farsi pubblicità, da parte della società rugbistica sammaritana, che continua in maniera incessante a propria attività dal 1993, tra mille difficoltà, ma sempre garantendo lo sport gratis ai ragazzi. Cosa importante: al termine del torneo ci sarà il consueto terzo tempo con tanto cibo e tanta birra, come da tradizione. Pare che il rugby non vada in vacanza.