Querelle FIGC, la controreplica di Aran a Trombetta



Adriano Aran
Adriano Aran

Continua a tenere banco la querelle tra il delegato provinciale della FIGC, Gerardo Trombetta e l’ex collaboratore della Giustizia Sportiva, Adriano Aran, in merito alla lettera di esclusione di quest’ultimo da ogni ruolo in federazione provinciale, anche da collaboratore del giudice sportivo, ruolo che dovrebbe essere slegato dalle decisioni dirette dei delegati del territorio della FIGC. Riceviamo e pubblichiamo il comunicato fattoci pervenire dall’avvocato Aran in merito alla risposta del dott. Trombetta al nostro primo articolo-intervista.

“Ho letto con attenzione la replica del dott. Trombetta, e ritengo che se davvero in terra di lavoro si vuole fare il bene del calcio, non ci si può trincerare dietro menzogne e fatti non veritieri, addirittura tirando in ballo il consiglio di lega. Ma era prevedibile, che se ne lavasse le mani. Premetto che questo sarà il mio ultimo intervento in merito e non avrei mai voluto arrivare a tanto, ma sono costretto a farlo, per amore della verità, alla quale mi sono sempre attenuto. In primo luogo, non sono affatto una persona delusa da quanto è successo alla delegazione di Caserta, anzi, probabilmente, l’unico che è rimasto deluso dal mio secco ‘no’, ricevuto telefonicamente, è stato proprio il dott. Trombetta, il quale, come già ribadito nella mia intervista, mi aveva contattato per far sì che tornassi a collaborare. Proprio in riferimento a quella telefonata, allora, se il delegato oggi dichiara che “è stata personalizzata una decisione” che non lo tocca, perché è stato il consiglio di lega a decidere, come mai aveva provato a reinserirmi nel nuovo organico disinteressandosi totalmente della delibera? Come mai la “presa d’atto” del dott.Trombetta è avvenuta, guarda caso, solo dopo che ho rifiutato la collaborazione con la sua nuova squadra di lavoro? Mi sembra, sinceramente che, il delegato abbia le idee un po’ confuse a riguardo, oppure come si suol dire, quando la volpe non arriva all’uva, l’uva è acerba. Ma quelle che definisco le menzogne, riferite dal delegato casertano, non finiscono qui, infatti, la verità è che mi sono sempre interessato, in delegazione, della giustizia sportiva (in caso contrario non avrebbe avuto alcuno senso la mia collaborazione esterna con l’avv. Russo e con il suo vice avv. Perrotta); ancora non è affatto vero che il dott. Trombetta inizialmente aveva raccolto l’invito dell’avv. Russo a farmi continuare con la suddetta collaborazione, in quanto da subito, il delegato, fece il possibile per convincerlo affinché non mettessi più piede in delegazione (nell’occasione era presente anche il vice delegato Manzella e questo lo sa bene il dott. Trombetta). E così mi si viene a dire che la decisone è maturata da parte del consiglio di Lega. Allora le cose vanno dette per intero, e passandosi la mano sulla coscienza, perché le bugie hanno le gambe corte e non vanno da nessuna parte. Purtroppo, assistere a tali dichiarazioni menzognere è davvero triste ed offensivo, non solo nei confronti della mia intelligenza, ma soprattutto nei confronti di chi fa sacrifici e spende fior di quattrini per amore del calcio che, ahimè, continuando in questo modo, non sarà mai messo in primo piano”.




error: Content is protected !!
P